Tra i “tre stelle”, una novità assoluta: il Quattro Passi di Massa Lubrense (Napoli), con gli chef Antonio e Fabrizio Mellino.
Tra le novità più interessanti, il felice cambio d’insegna di Norbert Niederkofler, che tre stelle aveva al St.Hubertus di San Cassiano e tre le conserva ora nel nuovo Atelier Moessmer di Brunico.
Tris di stelle confermato per gli altri undici ristoranti: Villa Crespi di Antonio Cannavacciuolo a Orta San Giulio (Novara), Piazza Duomo ad Alba (Cuneo), Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo), Le Calandre a Rubano (Padova), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (Mantova), Osteria Francescana di Massimo Bottura a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (L’Aquila), Uliassi a Senigallia (Ancona) ed Enrico Bartolini al Mudec a Milano.
Cinque nuovi bistellati: Piazzetta Milù a Castellammare di Stabia (Napoli), Andrea Aprea a Milano, George Restaurant a Napoli, Verso a Milano e la Rei Natura di Serralunga d’Alba (Cuneo).
Gli ultimi due ristoranti compiono un salto doppo, partendo da nessuna stella.
Al contrario, passano da due a una sola stella Il Luogo di Aimo e Nadia a Milano e Bracali a Massa Marittima (Grosseto).
Sono ben 26, infine, i ristoranti che per la prima volta possono vantare una stella Michelin.
Record storico di stelle: 395 in totale (erano 385 nel 2023, con 12 tristellati, 38 bistellati e 335 monostellati), con lo chef toscano Enrico Bartolini – abbastanza conosciuto al grande pubblico, perchè anche lui ha fatto tv… – che arriva a 13 stelle, grazie alla nuova stella al suo Bluh Furore in Costiera Amalfitana. Ormai viene definito l’Alain Ducasse italiano…