Sarcasmo pungente, una mente brillante e un animo riflessivo: queste le caratteristiche di Chandler Bing, personaggio proveniente dall’amata serie televisiva Friends, uno dei franchise che più hanno impattato gli anni ’90 e la nostra pop culture.
236 puntate per dieci stagioni, disponibili per la visioni su piattaforme streaming, canali televisivi e persino corti di Instagram, TikTok e Youtube, che conserveranno per sempre le disavventure di Chandler, le sue battute più iconiche e, soprattutto, il volto di chi lo interpretava, l’attore canadese Matthew Perry, morto a soli 54 anni nella giornata del 29 ottobre.
Una scomparsa inaspettata, che ha sconvolto tutto il mondo: Perry, secondo quanto ricostruito dalle autorità, sarebbe tornato nella sua dimora di Los Angeles dopo due ore di attività fisica insieme al suo assistente, uscito poco dopo per sbrigare alcune commissioni; una volta tornato, però, Perry non avrebbe risposto al suono del campanello o alle sue chiamate.
Segue una chiamata al 911, numero d’emergenza statunitense, e poi la scoperta del cadavere, riverso nella vasca da bagno; Perry sarebbe annegato dopo essersi immerso nella sua idromassaggio, un brutto incidente che, per ora, sembra non nascondere altro.
La notizia ha subito monopolizzato le reti televisive e i social media, innescando una vera e propria commemorazione collettiva per l’attore.
“Siamo devastati. È stato un vero dono per tutti noi. Il nostro pensiero va alla sua famiglia, ai suoi cari e a tutti i suoi fan” dichiara il profilo ufficiale di Instagram della serie Friends insieme all’account di Warner Bros TV.
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Matthew Perry aveva raccontato la propria vita con trasparenza, nelle gioie e nei dolori, guadagnandosi così l’affetto sincero dei colleghi e dei suoi fans: tra le pagine dell’autobiografia Friends, Amanti e La Cosa Terribile (Friends, Lovers and the Big Terrible Thing in inglese), infatti, l’attore aveva raccontato senza filtri la sua storia di dipendenza da farmaci e alcol.
Un male che lo ha tormentato per tutta la vita, ma che gli ha permesso di intrecciare amicizie significative con chi lo circondava, come nel caso della collega Jennifer Aniston, che lo ha sempre sostenuto.
“Succede come tra i pinguini: quando uno è malato o è ferito, gli altri lo circondano e lo sostengono, gli girano intorno finché il pinguino non riesce a camminare da solo. Questo è un po’ quello che il cast ha fatto per me” aveva raccontato l’attore descrivendo gli anni spesi tra riabilitazione e set cinematografici.
“Non si può avere un problema di droga per 30 anni e poi aspettarsi di risolverlo in 28 giorni”, aveva dichiarato Perry in un’intervista nel 2015. “Ho avuto molti alti e bassi nella mia vita e molti meravigliosi riconoscimenti, ma la cosa migliore di me è che se un alcolizzato viene da me e mi dice: ‘Mi aiuti a smettere di bere?’, io rispondo: ‘Sì, so come farlo'”.
Questo è ciò che il mondo ricorderà di Matthew Perry: la generosità, la forza, la consapevolezza di chi ha sconfitto i propri demoni e ne è uscito sorridendo.