Intelligenza artificiale e innovazione sono i domini in cui Sam Altman, presidente dell’azienda OpenAI, intende continuare a creare ed espandersi: le idee sono molte, la fame di progresso sempre più intensa e gli investitori di certo non mancano.
Dopo il grande successo di ChatGPT, che sembra aver ridefinito la percezione dell’intelligenza artificiale di quasi tutto il mondo, Altman non sembra aver intenzione di darsi limiti: ora è particolarmente interessato alle tecniche di anti-aging, motivo per cui ha fondato la Retro Biosciences insieme allo scienziato Joe Betts-La Croix, con l’obbiettivo di sviluppare nuove tecnologie per ritardare la morte di almeno dieci anni e di prevenire la vecchiaia.
Progresso a tutti i costi, questo sembra essere il motto di Altman, un visionario che ha iniziato a programmare a dieci anni grazie a un computer regalatogli dalla madre e che già a venti aveva fondato la sua prima startup, venduta per oltre 40 milioni di dollari e poi acquisita da Y Combinator, compagnia di Paul Graham.
Una delle ultime creazioni di Altman si chiama Tools for Humanity, all’apparenza una sorta di palla da bowling ma, in realtà, uno scanner di ultima generazione capace di generare un passaporto digitale universale, il WorldID, dall’iride di un essere umano: un modo per distinguersi dai robot, spiega Altman, che diventeranno sempre più comuni con l’avanzamento tecnologico.
Alla WorldID si lega il progetto Worldcoin, con già oltre due milioni di utenti e l’obbiettivo di depositare le scannerizzazioni delle iridi su una blockchain per trasformarle in nuove criptovalute, le WLD, che aiuteranno ad affrontare i cambiamenti dell’economia e della società prodotti dalla diffusione dell’IA.