Con l’allerta diventata arancione, l’Emilia Romagna sembra poter tirare un sospiro di sollievo, grazie anche al contributo dei volontari e delle associazioni che nelle scorse giornate hanno spalato chili e chili di fango e messo in sicurezza aree altrimenti impraticabili.
Il peggio sembra essere passato, ma l’emergenza, purtroppo, non si è conclusa: lo conferma l’OMS, che evidenzia il forte rischio sanitario rappresentato dalla presenza di acque contaminate e dalla possibile fuoriuscita di agenti chimici nocivi a causa dei danni a infrastrutture ed edifici.
Importante, dunque, rispettare alcune norme di sicurezza e igiene, soprattutto per i civili ancora in contatto con il disastro causato dall’alluvione. Essenziale è la vaccinazione anti-tetanica, come spiega la AUSL dell’Emilia Romagna in un comunicato ufficiale, e altrettanto importante è lavarsi frequentemente le mani ed evitare di toccare mani ed occhi, per proteggersi da virus e batteri.
Uno dei rischi principali per la salute, infatti, è contrarre malattie gastrointestinali dai batteri presenti nell’acqua o dalle muffe che, a causa dell’umidità, infestano edifici e strutture.
“Le alluvioni rappresentano il disastro naturale più comune a livello mondiale e la loro frequenza è destinata ad aumentare a causa dei cambiamenti climatici. In Italia i comuni a rischio idrogeologico sono 6.000, oltre il 70% del totale”, hanno dichiarato le autorità del Ministero della Salute.