Il debutto dell’iniziativa Open to Meraviglia ha gettato un’ombra di imbarazzo e vergogna su tutto il governo, tanto da non ricevere neppure un commento formale da parte del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Nuove indiscrezioni, tuttavia, rivelano un contributo significativo da parte del governo nella creazione della campagna: sarebbe stata proprio la Presidenza del consiglio, infatti, a finanziare il progetto, affidato direttamente all’agenzia pubblicitaria Armando Testa con un budget di 138mila euro (duemila euro sotto l’obbligo di assegnazione a concorso); sempre secondo la testata pubblicitaria, il video promozionale mostrato nella giornata del 20 aprile doveva essere una sorta di bozza, realizzata con materiale di repertorio.
La delibera rilasciata dalla Presidenza del consiglio stessa smentisce quest’affermazione, poiché il suo oggetto recita: “Il video promozionale oggetto della prestazione contrattuale dovrà essere mostrato in occasione dell’evento di presentazione della campagna organizzata dal ministero del Turismo per il 20 aprile 2023“.
Ciò che ha messo all’angolo la Armando Testa sono le immagini che appaiono del video: fotografie stock di location generiche, tutt’altro che italiane; la Slovenia, in particolare, è tra le protagoniste di Open to Meraviglia, grazie alle immagini del fotografo olandese Hans Peter Scheep, distribuite sulla piattaforma online di video stock Artgrid.
La campagna è poi diventata uno zimbello internazionale, grazie ad altre pessime scelte di marketing e comunicazione, tra cui l’acquisto di migliaia di commentatori e followers fasulli, nomi di città italiane storpiati o semplicemente scritti in modo scorretto e i numerosi errori relativi alla rappresentazione nel video delle regioni Veneto e Val D’Aosta.
Una mancanza di professionalità imbarazzante, che subito ha fatto gola alle testate giornalistiche di tutto il mondo: dalla CNN al The Guardian, tutti hanno voluto parlare di questo disastro all’italiana, l’ennesimo sintomo di una realtà politica impreparata e superficiale.