Sfide estreme, rivelazioni scioccanti e strategie senza scrupoli: questi sono soltanto alcuni degli elementi che caratterizzano un buon reality show, soprattutto se in palio ci sono somme da capogiro e se i partecipanti sfoggiano personalità irriverenti, uniche e così forti da essere in grado di bucare lo schermo.
Dai reality shows più trash a quelli più romantici (dove il premio è l’anima gemella), questo format ha conquistato il piccolo schermo dall’inizio degli anni ’90 e da quel momento ha cambiato modalità di comunicazione, sistemi narrativi e obbiettivi: se accostiamo Jersey Shore, Keeping Up with the Kardashians, Il Grande Fratello e Love Island troviamo diverse interpretazioni di una stessa matrice, in cui sono le dinamiche sociali tra individui dalla grande personalità a primeggiare.
“È molto più interessante per le persone guardare la vita reale degli altri, soprattutto se è molto diversa da quella dello spettatore”, spiega la dottoressa Wendy Patrick a Distractify. “La televisione dei reality offre un modo facile e legale per sbirciare nelle vite degli altri. Negli ultimi decenni, i reality sono diventati un punto fermo dell’intrattenimento moderno nelle case di tutto il mondo”.
La domanda sorge spontanea: cosa ha rotto questo meccanismo? Perché il grande pubblico non solo si dimostra meno interessato, ma persino contrario ai reality shows degli ultimi anni?
Oltre a un’invasione di questo genere di programmi da parte di celebrità di serie B o in cerca di nuova visibilità, non si possono non considerare i social media: se prima, infatti, era necessario accendere la televisione e sintonizzarsi sul salotto delle Kardashian per poter gustare del sano conflitto, oggi è sufficiente aprire TikTok o Instagram per farlo.
Non si tratta, tuttavia, di un superamento di un sistema, ma piuttosto di un’integrazione tra vecchi modelli e nuove opportunità: da un lato questo garantisce maggiore impatto alle star e al programma, ma finisce anche per esporre un’intera produzione ai pericoli di un’audience sempre più ampia e reattiva.
“Le star dei reality hanno sempre avuto difficoltà anche al di fuori degli show a cui partecipano, con tabloid e riviste che fanno a pezzi le loro vite per massimizzare le vendite”, sostiene Polly Cumming, autrice per il LifeBonder Blog. “Ma ora i social media le espongono molto di più alle critiche e al trolling online. Gli attacchi sono molto più numerosi e su molte più piattaforme. È più facile evitare qualche rivista che l’intero internet che ti urla contro, e sui social media non esiste un’infrastruttura in grado di proteggere le persone. Come per tutte le molestie online, questo può avere conseguenze tragiche.”