Ormai è ufficiale la bancarotta della Silicon Valley Bank, banca commerciale localizzata a Santa Clara, California, nonché punto di riferimento per la moltitudine di realtà aziendali, start-up e progetti avviati tra le colline della celebre Silicon Valley.
Un fallimento su tutti i fronti e il cui impatto è tutt’ora percepibile non soltanto nell’industria dell’alta tecnologia (di estrema importanza per il territorio), ma anche per il fashion system: lo conferma un’analisi di The Business of Fashion, in cui si evidenziano le significative perdite in borsa di StitchFix ed Etsy, piattaforme indipendenti dedicate alla moda artigianale e non solo, di Universal Standard, brand di abbigliamento inclusivo, e del marchio di calzature sostenibili ThousandFell.
Per quanto queste realtà, infatti, non collaborassero direttamente con la SVB, le società di pagamento a cui si erano affidate collaboravano a tu per tu con la banca californiana; per questo stesso motivo, numerosi attori del panorama moda stanno risentendo della bancarotta.
Secondo gli analisti, il fallimento della SVB è dovuto principalmente alla crescita del tasso di inflazione e alla sua strategia finanziaria: collaborando con numerose start-up e aziende emergenti, la banca ha goduto di una crescita incredibile nelle prime fasi della sua attività e ha investito i suoi depositi in una serie di obbligazioni, ora prive di valore a causa dell’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse.
Un bagaglio importante e che, alla lunga, è risultato fatale per la SVB, ma non solo: l’universo delle start-up che la guardava come punto di riferimento ha ora perso una certezza essenziale, e si trova allo sbando; tra le soluzioni possibili per le imprese, ora, c’è l’autofinanziamento, sistema che tuttavia contribuirà soltanto a chiudere il mercato e a renderlo sempre più elitario.