Una discesa di eterna bellezza verso l’Inferno, in cui simbolismo, maschere e visioni celestiali si incatenano in un gioco di dubbi e allegorie: questa è la sfilata Couture proposta da Daniel Roseberry, direttore creativo di maison Schiaparelli, che, ispirandosi alla Divina Commedia di Dante Alighieri, ha riscritto la mitologia del proprio marchio.
La collezione Primavera – Estate 2023, che si è svelata al pubblico durante la Parigi Fashion Week, riunisce in sé commistioni provenienti da tutta la cultura europea, unendo epoche e luoghi in un unico mosaico di riferimenti e ispirazioni: l’inferno dantesco e i peccati capitali incontrano così i leitmotiv pittorici del Rinascimento nordeuropeo, mentre simboli del paganesimo dell’età antica aggiungono un ulteriore livello di interpretazione a una collezione di per sé già carica di significato.
I materiali sono un altro fiore all’occhiello per Schiaparelli, che questa volta ha messo in gioco tutte le sue carte per ottenere silhouette e textures al limite dell’umano: i top sono lunghi e strutturati, con proporzioni volutamente enfatizzate per mettere in risalto le spalle e la vita delle modelle, che sembrano così protette da corazze preziosissime; gli abiti sembrano traboccare e riversare sulla passerella colate di oro, ossidiana, argento, bronzo e verde bottiglia, colori che non solo ricordano metalli e gemme, ma che, grazie ai loro contrasti, raccontano una storia di peccati capitali e di miti antichissimi.
Gli accessori stupiscono e incantano, alternandosi tra teste di animali (finte) che emergono da enormi stole di pelliccia, maschere di metallo e decorazioni in cera persa.