“Buona la Prima”. Si potrebbe riassumere così la prima sfilata uomo di Etro sotto la direzione creativa del nuovo designer Marco De Vincenzo.
“Mi sono sentito a casa da subito in questo brand. Ma ora sento che l’amalgama tra me e la maison è sempre più definita”, afferma il creativo.
Molte Maison storiche sono in un periodo di rinnovamento, Gucci per citarne una su tutti, ma con De Vincenzo, la casa di moda milanese trova una nuova direzione satura di codici anni ’70, che sembra essere la visione perfetta per una rivoluzione.
Lo show è andato in scena alla fabbrica Orobia, dove centinaia di abiti appesi e rotoli di stoffa hanno accolto gli ospiti. La lana merino ha composto numerosi look di apertura, con maglioni e cardigan che danno forma ad un’identità rilassata e casual. I capi incorporano tavolozze tenui e forme geometriche, con bottoni in pelle e dettagli morbidi.
Il nuovo uomo Etro è impattante, soprattutto quando indossa vorticose miscele di maglioni usurati color viola. Allo stesso modo, top in maglia all’uncinetto e maglioni con applicazioni tridimensionali hanno continuato a rappresentare l’atmosfera degli anni ’70.
Di notte, piccoli fiori sbocciano su rever e fasce degli smoking. L’idea di fondere il pubblico e il privato, il familiare e il sociale prosegue negli accessori.
Tutta la fall ruota intorno ai tessuti, non ha caso il titolo della collezione è proprio Etromaterie. “In alcuni look ho ingigantito un tessuto Gobelin per la linea home. Anche il paisley è pixelate e trasformato in onde che citano l’arte cinetica, una delle mie manie”, chiosa il creativo.