Milano, insieme alle città più importanti al mondo tra cui Parigi, Londra e New York, è stata scelta per celebrare la seconda collaborazione con l’artista giapponese. Piazza San Babila, a due passi dal nuovo spazio Louis Vuitton di via Bagutta, nell’ex Garage Traversi, diventa il teatro di animazioni, inaspettate in città, che esprimono al meglio l’universo dell’artista giapponese: l’ossessione, l’accumulazione, l’infinito, il colore, la ripetizione dei suoi celebri motivi come i pois e le zucche. Il chiosco di fiori attiguo a via Bagutta si veste di caleidoscopici pois colorati, replica della pennellata di Kusama ed in piazza San Babila, tre imponenti sculture in vetroresina a forma di zucca campeggiano sulle collinette verdi.
La collaborazione Louis Vuitton e Yayoi Kusama
L’ultima volta che Louis Vuitton ha incontrato la magia di Yayoi Kusama è stato nel 2012. Eppure, questa relazione non è mai finita: anch’essa ha dormito per un po’ e si è risvegliata, evoluta e ampliata con conversazioni amplificate ed estese. Louis Vuitton ha una lunga storia di collaborazione con gli artisti, che può essere fatta risalire a quasi un secolo fa, quando il nipote dell’omonimo fondatore ed esteta di famiglia, Gaston-Louis Vuitton, iniziò a commissionare agli artisti la creazione di vetrine e opere per i negozi stessi. Questo slancio ha attraversato il tempo e ha avuto ancora più risonanza nell’era contemporanea; dal 1988, la Maison ha invitato alcuni dei più grandi nomi dell’arte e del design a collaborare tra cui Sol LeWitt, Richard Prince, Takashi Murakami e Jeff Koons tra gli altri.
Qui, gli oggetti talismanici di Kusama, motivi e le immaginazioni dell’infinito conquistano la Maison e tutte le sue categorie di prodotti: dalle borse all’abbigliamento maschile; dall’abbigliamento femminile agli occhiali da sole; dalle fragranze alle scarpe e gioielli a quasi tutti gli universi di Louis Vuitton. A sua volta, c’è una trasmutazione di alcuni dei pezzi emblematici di Louis Vuitton, rendendoli ugualmente parte del loro mondo in trasformazione e di quello di Kusama.
Forse è più appropriato che questa incarnazione dello scambio creativo tra Louis Vuitton e Kusama inizi da dove si era interrotta la conversazione del 2012.
In linea con le passate collaborazioni artistiche di Louis Vuitton, l’incontro tra la Maison e Yayoi Kusama è radicato nella sincerità, nell’iconoclastia e, soprattutto, nel reciproco apprezzamento dell’artigianato e dell’eccellenza rispetto al luogo comune.
È la replica esatta di questi punti, una vera rappresentazione della pennellata di Kusama una delle tante sfide del savoir-faire della Maison. Ogni pois è stato approvato personalmente da Kusama, cosi come tutti numerosi e vari oggetti del progetto, posizionate con precisione millimetrica, le pennellate riecheggiano in dettagli inquietanti con la loro consistenza e peso intatti. È in questa ricerca dell’infinito attraverso l’artigianalità che Louis Vuitton e Yayoi Kusama sono uniti.
E nella realizzazione di oggetti magici che trascendono lo spazio e il tempo che entrambi sono coinvolti e attraverso cui si riconoscono
Nella collezione Louis Vuitton x Yayoi Kusama è centrale l’idea di ripetizione. I codici e motivi dell’artista giapponese contaminano pezzi iconici della Maison e li trasformano, riflettendo il processo creativo di Kusama.