La sfilata FW 2023 firmata Dior ha portato l’inverno al Cairo, trasformando le dune roventi del deserto di Giza in una distesa celestiale e gelida, illuminata soltanto dalle luci della passerella e dalle forme delle piramidi, presenze silenti e maestose sullo sfondo.
Kim Jones ha costruito una dimensione a latere, lontana dalla nostra percezione eppure familiare: sono certamente umani i modelli che, uno dopo l’altro, si alternano tra eleganti set a due pezzi proposti in tonalità neutre, delicati blazer, scialli lunghi fino al pavimento e fili di tulle, ma le loro silhouette, eteree e leggere, sembrano provenire da un altro mondo; la vena sci-fi e cyber dello show è stata amplificata dalla musica, volutamente futuristica e techno, e dal fatto che il volto dei modelli è completamente nascosto da grandi occhiali da sole, cappucci, maschere di tela, caschi da motociclista interstellare e fitti scialle in rete, per proteggersi dalla sabbia.
Qualunque cosa potrebbe nascondersi nei corpi di questi visitatori celestiali, il cui abbigliamento supera le barriere terrestri di forma e genere e che calcano la passerella indossando stivali dal design futurista, fantascientifico, una sintesi perfetta ciò che il mondo immagina quando pensa allo spazio, a un misterioso “altro” che ci osserva tra nebulose e galassie.