La storia di Tiffany inizia in un’epoca ormai remota, ma la sua rilevanza è tutt’ora indiscussa: un’istituzione e un’icona, Tiffany continua a crescere e a trovare nuove identità grazie a collaborazioni, muse ispiratrici e grazie a un’esperienza unica nel settore.
Fra figure essenziali per lo sviluppo della maison pilastro dell’alta gioielleria, c’è quella di Jean Schlumberger. Una passione e una creatività fuori dal comune furono le qualità che permisero a Schlumberger di farsi notare dai grandi del settore dell’epoca, come Elsa Schiaparelli all’inizio degli anni ’30: la prima commissione affidatagli dalla stilista fu la creazione del design per i bottoni di una collezione di alta moda a tema circense, vere opere d’arte in miniatura che segnarono l’ascesa alla fama immortale di Tiffany.
La personalità americana di Tiffany prende forma con l’apertura della prima boutique del marchio, in una New York postbellica, e successivamente raggiunge nuovi livelli di notorietà grazie ai bracciali del marchio indossati dalla first lady Jackie Kennedy: questi gioielli, realizzati grazie all’antica tecnica del paillonné, conquistarono la first lady proprio grazie alla loro doppia smaltatura, capace di donare una lucentezza diafana unica nel suo genere.
I bracciali finirono, infine, per prendere il nome di Jackie Bracelet, tanto la donna li aveva indossati, apprezzati e resi pezzi iconici.
Di paternità assolutamente Tiffany, inoltre, anche i choker “punto e croce”, il risultato di una ricerca e una sapienza artigianale di grande raffinatezza. Numerosi furono i girocollo realizzati con questo stile, e il più recente ha accompagnato la star internazionale e icona del pop Beyoncé in numerose delle sue esibizioni e photoshoots.