Lorenzo Fontana è stato eletto oggi nuovo presidente della Camera dei deputati, con 222 voti provenienti, questa volta, completamente dalla maggioranza.
Nato a Verona, 42 anni si è avvicinato alla politica, più precisamente alla lega, all’età di 16 anni, conobbe Salvini alla fine degli anni Novanta negli ambienti di Radio Padania. È stato a lungo parlamentare nella Lega ed ha ricoperto la carica di ministro della Famiglia e della Disabilità fra il 2018 e il 2019. Negli ultimi anni si è fatto conoscere per le sue posizioni estremamente conservatrici su temi come l’aborto, l’eutanasia, i matrimoni omosessuali, i diritti delle donne e l’immigrazione.
“Voglio intervenire per potenziare i consultori così di cercare di dissuadere le donne dall’abortire. Sono cattolico, non lo nascondo. Ed è per questo che credo e dico anche che la famiglia sia quella “naturale”, dove un bambino deve avere una mamma e un papà”, dichiara pubblicamente Fontana.
Le sue ideologie di estrema destra e tradizionaliste sono ben esplicitate nel suo libro “La culla vuota della civiltà. All’origine della crisi”.
Le sue posizioni riguardo la politica estera sono andate spesso in favore di Marine Le Pen, Orbàn e soprattutto Putin: “Da parte mia sono stato favorevolmente impressionato da tante dichiarazioni di Putin e dal grande risveglio religioso cristiano registrato nel Paese, frutto indubbiamente di una reazione ai settant’anni di regime sovietico. Ho visto in questo una luce anche per noi occidentali, che viviamo la grande crisi dei valori, immersi come siamo in una società dominata culturalmente dal relativismo etico».
Intanto l’opposizione protesta, “No a un presidente omofobo pro Putin”. Alessandro Zan, creatore del ddl Zan contro l’omobitransfobia, tristemente accantonato lo scorso anno, afferma: “La destra vuole eleggere un Presidente della Camera amico di Putin, contro i diritti delle donne, esplicitamente omofobo. Lo scivolamento verso Orban inizia affidando il Parlamento a due figure divisive e reazionarie. L’ossessione della destra contro i diritti emerge già nei primi due giorni di legislatura”.
Anche sui social dilaga il timore e l’indignazione verso le posizioni sempre più lontane dall’uguaglianza civile del governo italiano, “Un nemico di diritti civili e auto-determinazione delle donne. Lorenzo Fontana rappresenta l’estremismo ai vertici delle istituzioni repubblicane” twitta Laura Boldrini.
È stato eletto alla presidenza della Camera uno che, tra le altre cose, ha candidamente definito le coppie dello stesso sesso “una schifezza”.
Ed è accaduto come se nulla fosse.
In nessun Paese dell’Europa occidentale sarebbe possibile. Nessuno.#Fontana pic.twitter.com/D5er4wUfym— Stefania Grilli (@stefaniagrilli) October 14, 2022