Che Harry Styles si sia imposto come icona della moda maschile, non è un segreto: la sua anima rocker si lega perfettamente a un sapore più vintage, che affonda le radici nell’abbigliamento anni ’70 e nella fluidità del glam rock, genere che ben volentieri si contamina di calze a rete, smalto, perle, colori accesi o pastello e make-up intenso, elementi più anni Ottanta e New Romantic che altro.
Di conseguenza il suo arrivo sul red carpet della 79esima edizione del Festival del Cinema di Venezia era attesissimo, e non ha deluso le aspettative.
Gli outfit scelti da Gucci per l’ex stella del pop britannico, infatti, hanno avuto un enorme successo: Alessandro Michele ha assegnato a Styles un look informale fortemente contaminato dagli anni ’60, un pre-red carpet tradotto in un paio di pantaloni a zampa dal taglio classico in blu navy e da una giacca doppiopetto gessata, un modello a fondo panna decorata all-over con delle micro righe blu, completato poi da una canotta bianca e da un foulard ceruleo.
Sul red carpet, invece, Gucci propone un outfit sofisticato e glamour ispirato agli anni ’70, mantenendo i pantaloni a zampa blu navy, e aggiungendo una giacca doppiopetto blu cobalto, una camicia azzurra dal colletto maxi che si sovrappone al blazer, occhiali e stivaletti bianchi col tacco, abbelliti da un cuore rosso sul lato (item proveniente dalla collezione Gucci HAHAHA).
Il cantautore riscopertosi attore quest’anno presenzia al festival per il nuovo film che lo vede protagonista al fianco dell’attrice Florence Pugh e dell’attore Chris Pine, ossia Don’t Worry Darling: diretto dall’attuale compagna di Styles, l’ex attrice ora regista Olivia Wilde, Don’t Worry Darling esplora una realtà distopica, fortemente ispirata agli anni ’50, in cui un progetto top secret guidato da un leader spirituale autoritario (Chris Pine) finisce per stravolgere la vita di Harry Styles, qui un ingegnere, e di Florence Pugh, sua moglie.
Focus del lungometraggio è il tema del controllo, come spiega la regista, Olivia Wilde.
“I piani di perfezione sono fascismo, cercare di controllare l’essere umano non è mai una buona idea. Il film è intrattenimento, ma anche provocazione, le rotture sono fondamentali per scuotere la società. Il potere, l’abuso di potere, fa parte dell’iconografia fascista, ci sono verità storiche in questo film come il progetto Manhattan (il programma di ricerca che portò alla bomba atomica) ma sono convinta che dica molto anche sull’oggi”.
Sui social, tuttavia, il film è diventato celebre non tanto per i suoi temi rivoluzionari o per la qualità delle performance attoriali (quella di Styles, ad esempio, non ha assolutamente riscosso il favore del pubblico), ma piuttosto per i numerosi rumors relativi ai rapporti tra i membri del cast e la regista: si parla di un’ostilità spiccata tra Florence Pugh e Olivia Wilde, altrettanto isolata e ignorata proprio da Harry Styles stesso, il suo compagno; nelle ultime ore, inoltre, il video di un gesto ambiguo dell’attore ai danni del collega Chris Pine ha risvegliato nuove controversie.