Sboccia tra la fine degli anni ’60 e l’apice degli anni ’70 il grande movimento Flower Power, un fenomeno che coinvolse fashion, cultura, filosofia e società in una nuova prospettiva, ottimista e spirituale, distante dalla forzata appropriatezza dei decenni precedenti.
Le menti dietro a questa fetta di storia furono quelle dello stilista Ossie Clark e della stilista tessile Celia Birtwell, conosciuta come “Mrs. Clark” dopo il loro matrimonio: le creazioni dei due designer si collocano a metà tra la minigonna di Mary Quant e la rivoluzionaria Vivienne Westwood, che dipinse l’intero Regno Unito di trasgressivi look assolutamente punk.
Ora, la coppia di designer rivive e viene ricordata grazie alle due mostre organizzate al Museo del Tessuto di Prato e alla Fondazione Sozzani in Corso Como a Milano, visitabili al pubblico dal 17 settembre all’8 gennaio 2023 e, successivamente, dal 16 gennaio al 10 aprile 2023.
In esposizione sarà presente un primo nucleo di abiti provenienti dalla collezione e archivio di Massimo Cantini Parrini, presto riuniti con una selezione di capi appartenenti alla collezione londinese di Celia Birtwell e quella di Lauren Lepire, altrimenti stabile a Los Angeles.
Leitmotiv della mostra saranno le stampe realizzate da Celia Birtwell e le silhouette disegnate da Ossie, un percorso che intesse l’arte tessile e con la storia dei due designer, a partire dalla boutique Quorum di Chelsea, frequentata dalla gioventù della scena londinese, per arrivare alla vera e propria rivoluzione che i due introdussero nella gestione di sfilate e fashion shows, come, ad esempio, la sfilata al Royal Court Theatre del 1971, assolutamente iconica grazie al contributo musicale di David Gilmour, uno dei fondatori dei Pink Floyd.