Controverso il nuovo scandalo che ha colpito la figura di Lorenzo Cherubini, cantautore conosciuto con il nome di Jovanotti, che ha sempre mantenuto un atteggiamento di apertura, supporto e rispetto nei confronti della questione ambientale.
Lo stesso Jova Beach Party, uno degli eventi più importanti dell’estate italiana che prende, appunto, il nome del cantante, è frutto di una collaborazione con il WWF e da sempre ha effettuato un’efficace campagna di raccolta differenziata, nonché di sensibilizzazione ecologica, ma è finito sotto il mirino delle associazioni ambientaliste e di alcuni esperti del settore.
Le motivazioni dietro a queste accuse si basano principalmente sulle location in cui verrebbero allestiti i concerti del Jova Beach Party, spesso aree delicate da un punto di vista ecologico e non adeguate per accogliere così tante persone.
Questo aspetto, se combinato con la filosofia eco-friendly e da figlio dei fiori perseguita da Jovanotti, contribuisce a creare un’aura di green-washing (termine utilizzato per riferirsi a tutte quelle iniziative che, dietro a una maschera di sostenibilità, nascondono mere intenzioni economiche) e di negazionismo; a rafforzare le accuse, la decisione di abbattere 65 metri di filari di alberi sulla costa romagnola, a Ravenna, per lasciare più spazio al palco, alla folla di fan e all’ego del cantante.