La conferma arriva dall’agenzia Bloomberg, che già precedentemente aveva indicato un possibile rialzo dei prezzi nel contesto del lusso e, in particolare, della pelletteria.
Prendendo come case study la maison di Chanel, l’analista Kathryn Parker di Jefferies Group ha registrato un aumento dei prezzi mondiali di alcuni dei suoi modelli di punta di quasi due terzi dalla fine del 2019: tre fattori che hanno contribuito a questo cambiamento sono i costi di produzione, il tentativo di mantenere i prezzi costanti a livello globale e quelle che sono state definite “fluttuazioni non specificate del tasso di cambio.”
“Il prezzo di un modello di borsa (la piccola borsa classica con patta) è balzato del 60% al suo prezzo attuale di 8.200 dollari”, si legge nel report.
Lo stesso fenomeno sta interessando anche il settore della fast fashion, moda non-etica e realizzata con materiali di bassa qualità, spesso grazie allo sfruttamento di popolazioni e categorie di lavoratori marginalizzate.
Queste differenze farebbero pensare a una situazione finanziaria ben diversa, ma in realtà marche come H&M, Primark e anche Fast Retailing stessa, una delle aziende più importanti del settore, hanno annunciato un aumento dei prezzi: dietro a questa variazione, ci sono gli investimenti più solidi nel campo dei trasporti e un abbassamento, invece, nelle campagne promozionali; gli articoli più costosi nei cataloghi dei marchi, inoltre, stanno ottenendo sempre più importanza.