Se ne va all’età di 94 anni l’artista Margaret Keane, pittrice di fama mondiale e creatrice della serie di dipinti intitolata “Big Eyes”, opere caratterizzate da ritratti infantili, delicati e come sospesi nel vuoto, che fissano chi li osserva con grandi occhi spalancati, che ricalcano lo sguardo dei cartoni animati o della pop-up art.
Nata con un leggero disagio uditivo, Margaret Keane (all’epoca ancora Peggy Doris Hawkins) ha sempre dato un’enorme importanza all’espressione e allo sguardo delle persone, ciò che tradiva le loro vere intenzioni o emozioni. Questo elemento essenziale dei suoi dipinti sarebbe diventato anche il leitmotiv di tutta la sua carriera, celebre, ma tuttavia stroncata da un tradimento personale, che per lungo tempo l’ha privata della sua stessa arte.
Tutto inizia con l’incontro con Walter Keane, marito di Margaret, con cui la pittrice divise un vero e proprio rapporto di amore e lavoro, poiché entrambi erano coinvolti nel mondo dell’arte: tuttavia, a partire dal 1960 Walter iniziò a “rubare” le opere della moglie, attribuendole al suo genio creativo, e la rese ben presto complice di questa bugia a suo danno, dato che la Keane, per fiducia e amore, decise di assecondare le volontà del marito.
Per anni quindi i quadri firmati “Keane” furono attribuiti a Walter, almeno finché Margaret non riuscì a portare la questione in tribunale e a vincere la causa contro (l’ormai) ex-marito.
Numerose celebrità ebbero l’onore di farsi dipingere da Margaret Keane, tra cui stelle del cinema (Joan Crawford, Natalie Wood e Jerry Lewis) e figure politiche (ad esempio, John e Carolyn Kennedy); le sue opere sono presenti in numerose istituzioni come il Museo delle Arti di Tokyo, il Contemporary Museum of Art delle Hawaii, il Triton Museum di San Josè, il Laguna Art Museum e il Brooks Memorial Museum in Tennessee.