Vagando per gli scaffali di una libreria è ormai comune imbattersi in grossi tomi decorati dai nomi di celebri case di moda, da Louis Vuitton a Gucci per arrivare a vere enciclopedie della moda, che esplorano la storia della cultura e del fashion dall’Antico Egitto fino ai primi anni del duemila.
Esempi di questi testi sono il maxi-volume di 360 pagine che la casa editrice Assouline ha dedicato a Moschino, sintetizzando la decennale direzione creativa di Jeremy Scott, le opere di Alexander Fury, tra cui volumi interamente dedicati a Versace e Vivienne Westwood, e infine il catalogo Ralph Lauren pubblicato in Italia da Rizzoli.
Dietro a questa crescente popolarità di un genere altrimenti specialistico c’è il grande interesse della Generazione Z per quanto riguarda la storia della moda e delle grandi maison che hanno segnato l’epoca contemporanea.
“Le presentazioni allestite per presentare i libri di moda sono aumentate nelle ultime stagioni”, dichiara Elena Puccinelli, coordinatrice della manifestazione letteraria e docente dell’istituto Raffles Milano. “Sicuramente sono soprattutto i giovani ad essere interessati perché hanno più consapevolezza del peso che la moda ricopre dal punto di vista sociale, storico ed economico. Nonostante sia il secondo settore trainante in Italia, la moda deve ancora infrangere la barriera di essere considerata un argomento frivolo. Per fortuna le cose stanno cambiando, come dimostra il numero crescente di corsi nelle università italiane”.