Il 26 maggio sarà possibile celebrare l’universo Chardonnay e dello Champagne, il vero protagonista dello “Chardonnay Day”, momento completamente dedicato alle bollicine più amate e preziose del mondo e alla loro storia centenaria.
Un must per i connaisseurs e per chi vuole imparare di più su questo prodotto complesso e dalle mille sfaccettature, in grado di unire tradizione e passato in un contesto contemporaneo e familiare; la chiave per comprendere questo universo è il linguaggio, tecnico e specifico, ma essenziale per comunicare e riferirsi allo champagne.
Iniziando dal principio, troviamo l’assemblage, il rito che ha lo scopo di selezionare diverse uve per “assemblare” le bollicine desiderate; tutto dipende dalla provenienza territoriale e dunque dalla locazione delle cosiddette “parcelle”, appezzamenti di terreno, la cui altitudine e suolo influenzano direttamente lo Chardonnay.
Altra parola proveniente dalla lingua francese utilissima per iniziare ad interagire con il mondo dello champagne è “perlage”, termine che invece si riferisce all’effervescenza delle bollicine e dunque alla loro dimensione, piccole o più imponenti, divise in piccoli gruppi o pronte a muoversi in un vero e proprio banco di perle dorate: più le bollicine risultano rapide e minute, più lo Chardonnay si rivelerà di pregio, mentre il contrario tradirebbe una natura più modesta.