Le radici dell’azienda toscana Tenuta di Arceno affondano in un passato eco-sostenibile, i cui effetti sono visibili e consistenti tutt’ora; il suo viaggio ecologico inizia nel 1994 sotto la supervisione del gruppo americano Jackson Family Wines e della CEO Barbara Banke.
Sin dalle origini, infatti, Tenuta di Arceno si impegna nella protezione e nella salvaguardia di vigneti e suoli fertili, senza dimenticare la qualità della vita dei suoi dipendenti: nel corso del tempo l’azienda ha introdotto una serie di azioni volte a ridurre considerevolmente l’uso di trattamenti convenzionali e ad applicare, invece, mezzi alternativi e naturali per coltivare le viti e i terreni; nello specifico, Tenuta di Arceno ha introdotto l’utilizzo dei cover crops (colture di coperture), in grado di migliorare la fertilità dei suoli, aumentare l’aereazione e favorire l’attività microbiologica mitigando al tempo stesso l’impatto ambientale.
Anche per quel che riguarda i pesticidi per le erbacce e per altri tipi di vegetazione naturale, l’azienda ne ha eliminato l’utilizzo preferendo l’uso di metodi fisici e manuali ad alta intensità di lavoro sotto i filari, in modo tale da ridurre notevolmente l’impatto ambientale: i sistemi di irrigazione a goccia sono controllati, gestiti blocco per blocco e utilizzati solo dove e quando necessario, con un’attenzione particolare alla conservazione dell’acqua e con una consultazione costante di diverse stazioni metereologiche.
Infine, a ulteriore conferma della forte attenzione per l’ambiente, è praticato un processo di riciclaggio di tutto il materiale organico presente nel suolo dei vigneti per aumentare la ricchezza di nutrienti e microbi essenziali.
Grazie all’impegno costante e al grande interesse dimostrato, Tenuta di Arceno è stata in grado di costruire una realtà sensibile alla salute e alla sostenibilità ambientale ed è stata premiata con il titolo di “Green Company of the Year 2020” nell’ambito dei Green Awards.