Olivier Rousteing fa della collezione autunno-inverno 2022-23 per la Donna e l’Uomo di Balmain un manifesto che ricerca il bisogno di conoscenza.
Gli eventi ucraini non hanno nulla a che vedere con l’originale ispirazione del designer Olivier Rousteing: le armature che sfilano sono una metafora degli attacchi online degli hater, nonché una reminiscenza dei bendaggi che lo stilista ha indossato dopo una grave ustione. Il problema, dice Rousteing, riguarda il trasferimento di una parte della vita quotidiana sulle piattaforme dei social network, che ha tolto ogni aspetto umano alle reazioni, di empatia o anche di contrarietà.
Lo show si apre con una frase di Saint-Exupéry proiettata su un grande muro luminoso “È molto più difficile giudicare sé stessi che giudicare gli altri. Se riesci a giudicare te stesso vuol dire che sei un grande saggio”.
Completi bianchi caratterizzati da dettagli rinforzati scorrono lungo la passerella. Questi elementi si moltiplicano nel corso della sfilata, tra austeri look total black e completi color pastello. Cinghie, imbottiture e spalline concentrano ispirazioni diverse, dal mondo dello sport di contatto a reminiscenze di un futuro distopico. I modelli sono al tempo stesso giocatori di rugby, motociclisti, creature del metaverso e guerrieri medioevali.
Parti protettive come gilet metallici o imbottiti che sembrano arrivare dagli accessori che servono per gli sport estremi, coprono giacche, cappotti, pantaloni, miniabiti, maglioni. Corazze argentate, imbottiture tecniche infilate nei giubbotti di jeans.