Sylvester Stallone è uno dei più grandi attori di tutti i tempi, ma non solo. Negli ultimi 55 anni ha un’altra costante nella sua vita, ovvero la passione per la pittura, un’espressione artistica che è riuscito ad alimentare il suo lavoro sul set e viceversa.
Lo stesso Rocky nacque nell’arte ancor prima di essere inserito nella sceneggiatura del film uscito nel 1976, diventato uno dei primi soggetti della tv che hanno accompagnato la sua vita. Per Sylvester non è solo passione, tanto che tutte le sue opere sono molto quotate ed esposte nei più importanti musei del mondo.
Una nuova consacrazione, in seguito al Museo di Stato Russo, San Pietroburgo e al Musée d’Art Contemporain di Nizza, la sua creatività sarà la protagonista di una speciale mostra organizzata in occasione dei suoi 75° anni dall’Ostaus Museum Hagen.
L’esposizione conta oltre 50 dipinti, tra opere esclusive e autoritratti, dalla fine degli anni Sessanta fino ad oggi. «Ho iniziato dipingendo su tele molto economiche, da 2 dollari, e le vendevo a 5 per comprare il biglietto dell’autobus per andare a scuola e tornare a casa», ha spiegato Sylvester Stallone nella conferenza stampa all’Osthaus Museum. «Allora non c’era nessun pretesto o ambizione accademica, era solo pittura che scorreva su tela con un sacco di emozione. Non le ha viste nessuno per quasi sessant’anni quindi è bello ora tirarle fuori».
L’amore per la pittura nasce in giovane età con dipinto di carattere sperimentali firmati “Mike Stallone”. Tra surrealismo, espressionismo e astrazione, Sylvester Stallone da oggi precedenza alla carriera pittorica, confessandosi anche un grande collezionista di opere di grandi pittori come Picasso, Gerhard Richter e molti altri.
«Quello che amo della pittura è che è l’unica forma di comunicazione autentica, diretta. Mentre la scrittura può essere manipolata, la pittura è il traduttore più veloce e puro del subconscio. Quando qualcosa sta succedendo dentro di te e colpisci la tela, è difficile fingere» ha aggiunto l’attore parlando della sua arte.