Dopo 20 anni, Giorgio Armani è tornato a sfilare nel teatrino di via Borgonuovo, trasformato in un fondale acquatico. Un’atmosfera magica, che associa la scelta del luogo agli abiti, il tutto sulle note di celebri canzoni italiane che accompagnano la mente verso quelle estati di un paese in piena rinascita.
“Questo luogo è stato sfondo di sfilate che in molti ricordano e che per me rappresentano il momento fondante della mia estetica. La decisione di sfilare di nuovo in questo spazio è legata al desiderio di recuperare con la collezione Giorgio Armani una dimensione più raccolta, intima. È un ritorno alle origini, senza alcuna nostalgia”, afferma lo stilista.
Mentre tutti tendono a scoprire le gambe e la pancia, Armani presenta una collezione che è un tripudio di classe.
Il giorno è un insieme marina di bianchi e di blu, accesa da toni di rosso corallo, con le giacche senza collo chiuse da spille-gioiello in smalto o morbide e allungate abbinate a pantaloni sempre fluidi, quasi fluttuanti, come echi di viaggi in paesi lontani. Ma sono giusto memorie rivisitate in chiave metropolitana, abbinate a cuffie crochet o foulard a coprire il capo e sandali bassi e stringati.
“Mescolare suggestioni – spiega Armani – è da sempre parte del mio linguaggio: colgo segni e colori ovunque, per poi lavorare in sottrazione, purificare, mantenendone l’eco. Questa collezione è un métissage: una mescolanza di influenze, di ricordi di viaggio. I colori si accendono, il rigore si ammorbidisce. I tempi, a mio avviso, richiedono questo”.
Tutto diventa impalpabile nella sequenza di grigi pallidi, di azzurri e verdi tenui, per giacche essenziali e lunghe gonne vaporose. E poi di sera si entra nella dimensione del sogno, con abiti luminosi e senza peso, strati di tulle nei toni del rosa o dell’azzurro, che sfiorano appena il corpo e si accendono di bagliori di cristalli.
“Il mondo ha bisogno di dolcezza, di amore, di recuperare i rapporti persi. Il mondo sta andando verso situazioni discutibili. Teniamo con i denti quello che abbiamo, la terra e noi stessi”, ha chiosato Armani.
I completi da giorno dal sapore marinaro hanno il colore e il riflesso delle onde, le divise in bianco e blu, spartane nei dettagli ma dalle linee over, sono decorate con collane e borse che hanno un che d’esotico, come fossero ricordi di viaggio. I tailleur pantaloni sono stati sostituiti dagli abiti corti e gonfi portati sopra le gonne di tulle, seguiti dalle tuniche lunghe, ampie, con la vita segnata. Sullo sfondo, il cielo e l’acqua cambiano colore assieme agli abiti, e i versi di Leopardi risuonano leggeri.