È ormai da qualche giorno che la nuova competizione calcistica europea denominata Super League sta facendo discutere appassionati, cronisti e giocatori di tutto il mondo per l’impronta prettamente elitaria che ne è stata data dalle squadre fondatrici, che in barba a qualsivoglia critica hanno tuttavia ben chiaro il proprio futuro percorso sportivo. Una discussione che oggi s’impenna dopo il forfait di ieri sera delle sei squadre inglesi.
Da intendere come apice di un attento processo trasformazionale dell’intero panorama calcistico, che in questi anni ha portato, specie in Europa, numerosi club a convertirsi, nell’approccio e nell’idea di mercato, in vere e proprie imprese fondate soprattutto sul valore commerciale dei propri giocatori, la Super League vede, non a caso, coinvolte solo le squadre più facoltose del panorama continentale, avendo dovuto, dopo mesi di perdite da centinaia di milioni di euro, riscattare il proprio business elevandosi rispetto alle potenziali avversarie di oggi.
Guardando al patrimonio dei singoli club partecipanti, dati Forbes alla mano, il valore complessivo che ne deriva, includendo anche le sei che a sorpresa hanno già detto addio al progetto, supera ampiamente i 34 miliardi di dollari. Un cifra stellare composta al 60% proprio dalle sei squadre inglesi, seguite da Barcellona e Real Madrid, classificate ai vertici mondiali per ricchezza economica.
Considerando invece il patrimonio delle famiglie o degli uomini a capo di suddetti club, ritroviamo in vetta alla classifica lo sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan, patron del Manchester City, con una fortuna da 22,2 miliardi di dollari. Restando in Gran Bretagna, sono poi da prendere in considerazione, Roman Abramovich, numero uno del Chelsea, con un patrimonio di 14,8 miliardi di dollari, Stanley Kroenke, proprietario dell’Arsenal, con una fortuna da 8,2 miliardi, Joel Glazer, co-proprietario del Manchester United, con un patrimonio familiare di 5,8 miliardi, Joe Lewis, a capo del Tottenham, con 4,9 miliardi di dollari, ed infine il co-proprietario del Liverpool John Henry, con un patrimonio di 2,8 miliardi di dollari. Tra i miliardari a capo dei club Italiani spicca con la Juventus John Elkann avente un patrimonio di 2 miliardi di dollari, con l’Inter Steven Zhang, figlio dell’imprenditore Zhang Jindong, a cui Forbes attribuisce una fortuna di 7,3 miliardi ed ancora con il Milan Paul Singer, fondatore del fondo Elliot Management, il cui patrimonio si aggira intorno ai 4,3 miliardi di dollari. Rispetto all’Atletico Madrid ritroviamo infine l’israeliano Idan Ofer, con un patrimonio ereditato superiore ai 6 miliardi di dollari.