Il marchio fondato e diretto da Luca Di Fabio, italiano che vive a Nashville (Tennessee), svela la nuova collezione in edizione limitata come un inno alla sostenibilità evoluta, tra upcycling e customizzazioni deluxe. Creata a quattro mani con Jacopo Peca, head of design della collezione, specializzato in ricostruzione e rivisitazione di abbigliamento upcycled, i capi mixano passato, presente e futuro: strizzano gli occhi agli anni Sessanta, Ottanta e Novanta, ma si proiettano negli anni 2020. Non abbracciano quindi la filosofia del vintage o della second hand, ma sono specializzati sull’upgrade atemporale dei capi, ovvero pezzi nuovi, mai usati, provenienti da anni passati, che per l’occasione vengono rivisitati seguendo stile e mood contemporanei.
“Con Mundane, vogliamo condividere con il mondo il valore della sostenibilità e dell’upcycling”, spiega Luca Di Fabio, fondatore e direttore creativo del brand. “Vogliamo creare pezzi unici, perché l’unicità è sostenibile: è fatta a mano, non c’è spreco perché non si creano prodotti di massa e la realizzazione è su richiesta, quindi slow”.
I jeans Mille Righe, per esempio, sono realizzati con denim Lee nuovi, originali e rari degli anni Ottanta e Novanta, che venivano solitamente chiamati “tasca untale” o “toe pocket” per via della forma appuntita della tasca posteriore. Dopo aver ripensato alla vestibilità (più ridotta del solito), sono stati effettuati strappi con un processo di bruciatura che ha lasciato sul capo una serie di macchie in diversi punti della tela. La particolarità di questo jeans rimane comunque il processo di cucitura verticale, realizzata con una macchina da cucire lineare, per creare una texture lucida.
![Mundane “Raw & Filtered”](https://montenapodaily.com/wp-content/uploads/2021/03/01.22.20.MUNDANE.ECOMM8340-200x300.jpg)
Mundane “Raw & Filtered”
I pantaloni impreziositi dal patchwork, infatti, sono un raro modello slim fit G-Star cinque tasche, non più disponibile sul mercato. È dotato di una tela rivestita che crea un effetto lucido che si perderà una volta lavato. Il patchwork in denim è stato realizzato con una selezione di toppe provenienti da un jeans Levi’s mixato con tele di denim spesse.
La giacca Fire, infine, nasce dal modello originale Levi’s anni Ottanta a cui è stata aggiunta una parte, realizzata con pezzi di jeans dai diversi lavaggi, provenienti dalla zona della cinta, per renderla più lunga. Inoltre, il capo presenta una piccola bruciatura sulla spalla sinistra che è incorniciata da cuciture spesse, realizzate a mano con filo di cuoio.