Nel campo della moda le iniziative green si stanno moltiplicando senza sosta ma allo stato attuale gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dalle Nazioni Unite nell’agenda 2030 appaiano ancora molto lontani. Basti pensare che a livello globale quasi il 20% delle acque reflue è generato dalla sola industria della moda che a causa degli obsoleti metodi di tintura dei capi finisce costantemente per disperdere nell’ambiente una quantità allarmante di sostanze chimiche.
La soluzione a questo problema sembra averla trovata Ralph Lauren. La maison statunitense ha in effetti ideato una piattaforma rivoluzionaria battezza Color on Demand in grado di limitare quasi totalmente la produzione di acque reflue, ma anche di prodotti chimici, coloranti, tempo ed energia. Il tutto riducendo l’impatto ambientale del 60% rispetto ai consueti metodi di tintura. Attualmente in fase di sperimentazione, questo nuovo processo sarà esteso da qui al 2025 all’80% dei suoi capi, con l’obiettivo di allargarlo all’intera gamma di articoli.
Un traguardo importante raggiunto grazie alla partnership con quattro aziende leader nei rispettivi campi: Jeanologia per le soluzioni tecnologiche sostenibili nella tintura e nei sistemi di trattamento delle acque a circuito chiuso, Dow per la scienza dei materiali, Huntsman Textile Effects per l’analisi dei coloranti e composti chimici per prodotti tessili ed infine Corob per le soluzioni di erogazione e miscelazione.