Gli italiani hanno sempre riservato al mattone un occhio di riguardo: lo considerano un porto sicuro rispetto ai rischi dei mercati finanziari, difensivo dalle minacce inflazionistiche e, perché no, con anche la possibilità di rendita.
Proprio per questo, nel nostro Paese c’è la più alta percentuale di proprietari immobiliari privati e questo trend, secondo gli esperti, è destinato ad irrobustirsi anche in una situazione di crisi
Secondo quanto emerge dal nuovo report di Engel & Völkers, realizzato in collaborazione con Nomisma, il mercato immobiliare di lusso resiste al Covid-19.
La pandemia e le sue conseguenze hanno arrestato la crescita di Milano che però, secondo Nomisma, risalirà già a partire dal 2022. A Roma la situazione è più critica, con una battuta di arresto pesante degli investimenti dei grandi soggetti internazionali.
“Nel secondo semestre 2020 l’ottimismo indotto dalla risposta post-lockdown ha lasciato spazio, con il riproporsi dell’ondata virale, a una maggiore consapevolezza degli effetti profondi che la pandemia produrrà su bilanci familiari e aziendali. Il settore immobiliare sta senza dubbio affrontando oggi un quadro di lenta metabolizzazione.” ha dichiarato Luca Dondi, ceo di Nomisma.
Il Covid sembra aver fermato tutto ma non il lusso che, dopo una prima fase di arresto, torna a crescere