In controtendenza rispetto ad un mercato generalmente in affanno i dati che arrivano dalla Cina appaiono molto confortanti per le maison del lusso. Sempre più brand stanno infatti dirottando i propri investimenti in oriente consapevoli che ad attenderli ci sia una fetta di buyers assolutamente ben disposti ad acquistarne i capi griffati.
Una recente indagine della società londinese OC&C Strategy Consultants ha annunciato una aumento della domanda in particolar modo fra i giovanissimi della Generazione Z, nati fra il 1998 e il 2016, corrispondenti ad oltre il 30% della popolazione mondiale e quasi il 22% di quella cinese. Ed è proprio qui che si concentra la maggior parte dei giovani spendaccioni, equivalente al 13% dei giovani totali. Confrontando il dato con altrettanti paesi sviluppati, il primato della Cina si fa più evidente. In brasile la percentuale di giovani che spende per sé i soldi di famiglia si attesta infatti al 10%, in Turchia all’8%, in Italia e Polonia al 5%, in Francia e Germania al 4% mentre in America e Regno Unito appena al 3%.
Secondo una ricerca di Vogue-Business, è sempre in Cina che si registra il più alto tasso di crescita dei beni di lusso (+48%), con ai vertici della classifica dei brand più amati: Dior, Armani, Chanel, Saint Laurent, Givenchy, Gucci ed Hermès, raggiungibili sempre più su larga scala grazie al potenziamento dei propri servizi digitali.