Nata come Regia nave scuola dell’allora Regno d’Italia con Re Vittorio Emanuele III, si legge in una nota della Marina Militare, il Vespucci è da sempre uno dei simboli della Marina nel Paese, “immagine inconfondibile che risalta nei porti e nelle acque della nostra Nazione.”
L’Amerigo Vespucci festeggia i suoi primi 90 di attività dal giorno del varo, avvenuto il 22 febbraio 1931 presso gli stabilimenti nautici di Castellammare di Stabia, nel giorno dell’anniversario della morte del grande navigatore fiorentino scomparso il 22 febbraio del 1512 a Siviglia.
La nave fu progettata, al pari della “gemella” Cristoforo Colombo, da Francesco Rotundi, ingegnere e tenente colonnello del Genio Navale, nonché direttore dei cantieri navali di Castellammare di Stabia.
Una nave la cui propulsione principale è ‘green’ per definizione: la vela. Nel corso degli anni la nave è diventata sempre di più simbolo dell’Italia nel mondo: attira migliaia di persone in ogni porto in cui attracca per ammirare lo stile italiano e rappresenta un nostalgico “pezzo d’Italia” per tutti i nostri connazionali all’estero.
L’appellativo di “nave più bella del mondo” risale al 1962 dopo l’incontro nel Mediterraneo con la portaerei statunitense USS Independence che dopo aver chiesto al veliero di identificarsi tramite il segnalatore luminoso, alla risposta “Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana”, replicò: “Siete la nave più bella del mondo”.
Ma il compito più importante che fin dal suo varo nave Vespucci porta avanti, ineguagliata nel mondo, è l’addestramento di tutti gli ufficiali di Marina, che al termine del primo anno di Accademia vivono su questo “veliero” la loro prima esperienza d’imbarco, il primo vero “assaggio” di mare.
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