Nonostante gli sforzi affrontati in questi mesi pur di adattarsi ai severi protocolli anti-contagio il nuovo DPCM stravolge nuovamente l’intero settore della ristorazione imponendo su tutto il territorio nazionale la chiusura anticipata di bar e ristoranti alle 18. Considerando che in Italia la maggior parte dei ristoratori registri il maggior fatturato proprio grazie al servizio serale, questa manovra inevitabilmente produrrà notevoli scompensi.
Tra i grandi chef che hanno dovuto reinventare il proprio format troviamo Carlo Cracco, che non solo aprirà il suo ristorante in Galleria a Milano ogni giorno a pranzo, ma ne potenzierà anche il servizio d’asporto e la consegna a domicilio. Sempre a Milano apre con orario continuato 11-18, per il brunch e il pranzo, anche il ristorante di Giancarlo Morelli presso il Bulk. Dopo l’annuncio social “Lunch is the new dinner”, i fratelli Alajmo terranno aperto tutti i giorni Il Calandrino, dal martedì alla domenica Le Calandre, solo nel weekend La Montecchia e il ristorante Quadri a Venezia, mentre a Milano sarà attivo da Amor il servizio take away fino alle 23.
C’è poi chi non è riuscito a reggere il colpo, hanno deciso, infatti, di chiudere il Bistrot Giancarlo Perbellini PopUp di Milano fino al 24 novembre, il Comandante dell’Hotel Romeo di Napoli fino al 30 novembre, il Terra The Magic Place a Sarentino addirittura fino al 20 dicembre ed infine sino a data da definirsi il rinomato Rodrigo di Bologna.
Controtendenza c’è poi l’Excelsior Hotel Gallia di Milano che dopo otto mesi di chiusura riapre a pieno ritmo (nei limiti del DPCM) il raffinato Terrazza Gallia Bar & Restaurant degli chef Vincenzo e Antonio Lebano.
Alla luce di numerosi inevitabili scompensi, potenzialmente fatali, l’augurio comune di tutta la categoria è che il Governo possa presto ripensare al provvedimento ritardando la chiusura almeno alle 23, proprio come ha chiesto, rivolgendosi apertamente al Premier Conte, lo chef Massimo Bottura dell’Osteria Francescana a Modena.