Al giorno d’oggi le accuse corrono veloci e corrono sui social, nel campo della moda il profilo instagram più temuto dalle grandi case del settore è Diet Prada seguito da oltre 2 milioni di utenti solito pubblicare post irriverenti e pungenti in cui smaschera copie e plagi di diverse case di moda.
L’ultima clamorosa accusa è stata scoccata qualche giorno fa contro Victoria’s Secret, noto brand statunitense di lingerie e prodotti di bellezza, al quale è stato additato il plagio di alcuni “elementi distintivi del marchio di lingerie di proprietà Edge O ‘Beyond” la cui fondatrice Naomi De Haan ha dato seguito esprimendo parole di dubbio circa “due ordini diretti dal nostro sito web che sono sembrati molto sospetti per via del fatto che uno fosse di qualcuno del team creativo statunitense di Victoria’s Secret”, il pensiero della De Hann si fa poi più pungente e diretto: “penso sia terribile che grandi società come Victoria’s Secret stiano rubando da piccole imprese indipendenti come la mia, specialmente durante l’era di BLM, quando hanno un enorme team di designer a portata di mano”. Si accoda a questo pensiero critico anche Destiney Bleu, fondatrice della casa di moda californiana d.bleu.dazzled, facendo notare la corrispondenza fra i dati anagrafici e di fatturazione di un cliente dell’azienda e dell’attuale Vice Presidente di Victoria’s Secret per il design. Anche il designer olandese Walter Van Beirendonck alla luce di questi recenti fatti ha espresso il suo totale disaccordo criticando aspramente le manovre di plagio promosse dagli alti livelli della moda internazionale: “L’imitazione fa parte della moda, ma non così, non a quel livello, con i loro budget, i loro team e le loro possibilità. Questo è ciò che mi sconvolge”.
Le accuse di Diet Prada hanno in questi ultimi giorni chiamato in causa anche il marchio di fast fashion Shein, sostenendo che abbia copiato alcuni elementi chiave del brand francese di moda sostenibile Maison Cléo.