A Palazzo Mocenigo, storica dimora e oggi Centro studi di storia del tessuto, del costume e del profumo, è aperta fino al 4 aprile 2026 la mostra Il kimono maschile. Trame di vita, racconti di stile, un’esposizione che esplora con profondità e curiosità un aspetto spesso trascurato della cultura giapponese: l’eleganza e il significato del vestiario maschile.
Curata da Silvia Vesco e Lydia Manavello, in collaborazione con il Museo d’Arte Orientale di Venezia e con il patrocinio dell’Università Ca’ Foscari, la mostra offre un percorso narrativo e visivo intenso, in cui il kimono maschile — sobrio all’esterno ma ricco di dettagli simbolici nelle fodere — si rivela come un linguaggio silenzioso di identità e pensiero culturale.
Eleganza nascosta e significato culturale
Il fulcro dell’allestimento è il concetto di ura moyō — letteralmente “motivo sul retro” — che indica la decorazione interna del kimono, spesso invisibile agli sguardi ma carica di racconti personali, simboli filosofici e riferimenti storici. In questo contesto, l’abito diventa più di un semplice capo: è una narrazione tessile che riflette valori estetici, credenze religiose, rapporti con la natura e l’evoluzione sociale del Giappone tra fine Ottocento e primo Novecento.
La mostra è strutturata in dieci sezioni tematiche che intrecciano fede, teatro, storia, natura e modernità, raccontando storie che vanno dalle influenze spirituali shinto-buddhiste ai riferimenti alle riforme Meiji, fino ai motivi bizzarri (omoshirogara) degli anni Trenta e Quaranta, che celebrano progresso, tecnologia e scambi con l’Occidente.
Un dialogo tra continuità e trasformazione
Oltre agli haori e ai nagajuban — alcuni esposti per la prima volta al pubblico — il percorso include oggetti tradizionali come obi, netsuke, inrō e calzature che accompagnano il kimono e raccontano l’estetica completa dell’abito maschile. Questi elementi, insieme alle ricche decorazioni interne, tracciano un ritratto complesso della sartoria come forma di espressione culturale e personale.
Un focus particolare è dedicato alle tecniche tessili e decorative, come kasuri, katayuzen, yuzenzome e shibori, presentate nella Kimono lab, dove si possono comprendere i processi artigianali che rendono ogni pezzo un microcosmo di significati.
Perché vedere questa mostra
In un panorama museale italiano dove l’attenzione alle culture orientali è in crescita — come mostra anche un’altra importante esposizione dedicata all’abbigliamento maschile giapponese al MAO di Torino — Il kimono maschile di Venezia si distingue per profondità di ricerca e qualità espositiva, offrendo uno sguardo nuovo su tradizioni spesso erroneamente considerate marginali o solo decorative.
Più che un semplice omaggio al costume, la mostra è una riflessione su come lo stile racconti storie di uomini, società e incontri culturali, un invito a guardare oltre la superficie e a scoprire la bellezza discreta e profonda dell’eleganza maschile giapponese.


