Un nuovo capitolo nella saga interminabile fra Brad Pitt e Angelina Jolie si sta giocando in tribunale, questa volta con in palio non solo sentimenti e reputazioni, ma anche milioni di dollari. Al centro della disputa la splendida tenuta provenzale Château Miraval, acquistata dalla coppia nel 2008 e divenuta simbolo di un legame che, era allora, sembrava eterno.
Secondo i documenti resi pubblici di recente, Pitt ha citato in giudizio la Jolie, chiedendo un risarcimento danni pari a 35 milioni di dollari. Il motivo? Afferma che, nel 2021, l’attrice avrebbe venduto la propria quota della proprietà vinicola – senza il suo assenso – a favore di Tenute del Mondo, braccio vinoso del gruppo russo SPI Group.
Pitt sostiene che fra loro fosse in vigore un accordo tacito o scritto: nessuno dei due avrebbe potuto cedere la propria parte senza l’approvazione dell’altro. Jolie però nega che tale clausola sia mai esistita, e ha risposto con una controquerela, accusando l’ex marito di aver intrapreso una «guerra vendicativa».
Nei documenti legali, emerge anche uno scambio di mail dell’autunno 2023 in cui i legali della Jolie sottolineano che «la natura onerosa della produzione di documenti è una questione creata dallo stesso signor Pitt, che lo ha citato in giudizio per 35 milioni di dollari di danni».
La prossima udienza è fissata per il 17 dicembre 2025, quando le parti torneranno in aula per discutere ulteriori dettagli della controversia.
- La tenuta Château Miraval si estende per circa 500 ettari nel sud-est della Francia, nella zona della Provenza.
- Nel 2014, proprio in questa proprietà, Pitt e Jolie celebrarono le loro nozze, contribuendo a rendere il luogo ancor più iconico.
- La vendita della quota da parte di Jolie al gruppo Tenute del Mondo avvenne nel 2021, e da allora la questione non ha fatto che alimentare tensioni, battaglie legali e titoli scandalistici.
La disputa legale fra Brad Pitt e Angelina Jolie — pur essendo già diventata leggenda — trova un nuovo atto, stavolta con come protagonista un vigneto, un castello, un marchio-vino e una richiesta di danni da decine di milioni. Al di là del glamour hollywoodiano, la vicenda riflette un conflitto che mescola affari, affetti e contratti: un cocktail assai meno leggero di un semplice rosé provenzale.


