In un contesto globale dove i consumi di vino registrano una progressiva contrazione e l’attenzione mediatica e normativa si concentra sempre più sugli alcolici — vino compreso — alcuni produttori scelgono comunque di puntare con decisione sul futuro. È il caso di Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, storica realtà vitivinicola toscana con sede a Greve in Chianti, che ha intrapreso un piano di investimento da oltre 9 milioni di euro nel triennio 2024-2026.
L’azienda, che coltiva circa 250 ettari in zone simbolo dell’enologia italiana come Bolgheri, Montalcino, Chianti Classico, Montepulciano e Maremma, produce ogni anno circa 1,2 milioni di bottiglie. Con un fatturato di 11 milioni di euro, ha deciso di potenziare ulteriormente la propria struttura produttiva e l’accoglienza turistica, spingendo sulla qualità e sull’esperienzialità legata al vino.
Una delle operazioni più significative riguarda la nuova cantina dedicata al Cabreo, uno dei primi supertuscan della maison, nato da un taglio di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot che proprio quest’anno celebra i suoi quarant’anni. Il progetto prevede serbatoi all’avanguardia con capacità complessiva di 8.000 ettolitri, strutture modulari pensate anche per l’esperienza del visitatore, e una serie di innovazioni tecnologiche per un controllo più preciso di temperatura e umidità. Aspetti cruciali per evitare eccessive evaporazioni e concentrazioni che porterebbero a vini più alcolici, oggi sempre meno richiesti dal mercato.
«In un periodo di incertezza e rallentamento degli investimenti, decidere di espandersi può rappresentare un vantaggio competitivo», spiega Giovanni Folonari, presidente e AD dell’azienda. «Quando il mercato è fermo, si possono ottenere condizioni migliori per materiali e tecnologie. Ma non si tratta solo di un’opportunità economica: la vera motivazione è la ricerca costante della qualità e la volontà di offrire un’esperienza immersiva e autentica ai nostri visitatori».
Accanto alla nuova cantina, prenderanno forma un wine shop e una sala degustazione. Ma l’altro fronte su cui la famiglia Folonari sta puntando è quello dell’ospitalità di alto livello: i relais Borgo del Cabreo e Pietra del Cabreo, attivi da marzo a novembre, fanno registrare un’occupazione superiore al 90%. E il turismo legato al vino, soprattutto in Toscana, si conferma una leva strategica fondamentale.
«L’enoturismo non è più solo una nicchia: è diventato un driver commerciale importante», sottolinea Folonari. «Il visitatore cerca autenticità, bellezza e storie familiari da conoscere da vicino. E la Toscana, con il suo patrimonio paesaggistico, culturale e vinicolo, continua ad attrarre una domanda internazionale in crescita».
In un momento in cui il mercato americano — primo sbocco per il vino italiano — è minacciato da nuove politiche commerciali e incertezze globali, questa scelta coraggiosa dimostra come visione, qualità e radicamento territoriale possano essere risposte efficaci anche alle sfide più complesse.