L’iconico Hotel Portofino Kulm è pronto a rinascere. Il Gruppo Akno ha recentemente acquisito questa storica struttura in stile Liberty, risalente ai primi del Novecento e inaugurata nel 1906 sulla cima del Monte di Portofino.
Un ambizioso piano di riqualificazione è già stato avviato per riportare in vita questo prestigioso complesso. L’intento della nuova proprietà è quello di valorizzare e preservare il patrimonio storico e artistico degli edifici, che sorgono lungo una strada privata che si snoda dalla statale Aurelia fino alla vetta del promontorio. Da qui, si possono ammirare spettacolari vedute sul Golfo del Tigullio e sul Golfo di Genova.
Il complesso alberghiero Portofino Kulm rappresenta un importante tassello della storia turistica della Liguria e del Mediterraneo, che vide fra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo la realizzazione di numerosi grandi alberghi di livello internazionale. Già nel 1908 l’Hotel Portofino Kulm era meta ambita e apprezzata di innumerevoli ospiti illustri, punto d’incontro abituale dell’aristocrazia europea e punto di riferimento per un turismo elitario. Re, principi, capi di governo, ministri italiani e stranieri hanno privilegiato l’Hotel Portofino Kulm come luogo d’incontro riservato e confortevole. Lo hanno amato personalità del mondo dello spettacolo, della scienza e della cultura: la Regina Madre Margherita di Savoia, Giacomo Puccini, Guglielmo Marconi, Gabriele D’Annunzio, Nietzsche e Rosa Luxemburg solo per citarne alcuni.
Questa acquisizione segna un passo decisivo per restituire all’hotel il suo ruolo di eccellenza nell’ambito dell’ospitalità di lusso.
Con l’acquisizione dell’Hotel Portofino Kulm, Akno Group conferma la propria vocazione all’investimento e allo sviluppo dell’immobiliare non solo in una logica industriale ma anche in ambito turistico ricettivo e rappresenta una scelta importante per ridare alla Liguria e al turismo internazionale di altissimo livello una meta pregna di un ricco patrimonio architettonico e naturalistico e di un fascino irresistibile.
