Nell’ultimo decennio e ancora di più negli ultimi anni (periodo pre e post pandemia) dove si sono registrate crescite e decrescite altrettanto significative, abbiamo visto una grande trasformazione di un mercato di beni di lusso in particolare: quello degli orologi. C’è chi è fermamente convinto che sia una nicchia riservata solo ai più esperti collezionisti ma ci sono sempre più persone che si stanno fortemente interessando al settore visti i notevoli rendimenti possibili.
Il crescente interesse per i modelli storici e fuori produzione ha spinto il mercato a raggiungere cifre sempre più elevate, arrivando a registrare vendite per 22 miliardi di dollari nel 2021 pari a un terzo dei 75 miliardi di dollari del mercato complessivo degli orologi di lusso.
Come già anticipato, il segmento in questione non comprende tutti i modelli di orologi che vengono prodotti, ma ci sono delle specifiche case i cui marchi sono più facilmente riconducibili a questo settore. Stiamo parlando dei grandi player dell’orologeria di lusso dove troviamo grandi nomi quali: Rolex, Audemars Piguet, Cartier, Patek Philippe e molti altri.
“I consumatori comprano solitamente second hand soprattutto per la possibilità di acquistare pezzi unici a prezzi più bassi. Eppure, non è così quando si parla di orologi: con l’aumento della domanda e la riduzione della capacità produttiva dovuta agli anni di Covid, alcuni modelli sono diventati quasi impossibili da acquistare attraverso i canali tradizionali di vendita al dettaglio; gli acquirenti hanno quindi maggiori possibilità di ottenerli attraverso il mercato di seconda mano, anche se con un forte sovrapprezzo.” Spiega Guia Ricci, Managing Director e Partner di BCG. “Mentre la maggior parte degli articoli cala di prezzo non appena esce dal negozio, gli orologi di lusso tendono a fare l’opposto, con un valore di rivendita in genere in aumento per i modelli di marchi più ambiti e difficili da trovare.”