Dopo un tributo all’India e all’alto artigianato, Dior continua la sua celebrazione della femminilità sbarcando a Mexico City con la collezione Cruise 2024.
Come avvenuto a Mumbai, Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa della maison, ha esplorato la tradizione manifatturiera e culturale del Messico incorporandola in una prospettiva d’alta moda carica di ideali, significato e coerenza concettuale.
La narrazione di Dior si concentra sulla storia messicana e, soprattutto, sulle protagoniste femminili che ne hanno plasmato il corso: fantasmi del passato, carichi di forza e tenacia, che assumono una forma fisica grazie alle creazioni di Chiuri e a una simbiosi evidente con l’arte di Frida Kahlo, uno dei fondamenti della cultura e dell’estetica messicana.
Della vita dell’artista, ad esempio, Dior racconta della storia d’amore tossica con Diego Rivera attraverso l’arte di Frida, intrisa del dolore (fisico e psicologico) che l’avrebbe accompagnata tutta la vita; anche la location della sfilata, l’Antiguo Colegio de San Ildefonso, rappresenta una tappa del percorso della pittrice, che proprio in questo luogo, infatti, completò la propria formazione.
La prospettiva di Frida sfuma naturalmente in quella di Tina Modotti, fotografa e attivista, nonché importante figura del partito comunista: un’artista a tutto tondo, la cui misteriosa morte a Mexico City ha contribuito a delinearne la figura, misteriosa, passionale e decisa.
Una collezione fatta di simboli, leggerezza e un ricco intreccio di arte, poesia e cruda realtà femminile.