La notizia è ufficiale: AltaRoma, la celebre fashion week romana, è in liquidazione, e il destino di accademie, designer, boutique e professionisti a lei associati si trova adesso in un limbo di incertezze.
Un paradosso se si considera quanto dichiaravano le autorità di Regione Lazio, Roma Capitale, Camera di Commercio di Roma e Agenzia Ice. Si auspicava, infatti, a un potenziamento della manifestazione, che avrebbe messo al centro dei propri interessi e ambizioni gli stessi giovani talenti che adesso, invece, potrebbe dover abbandonare: l’AltaRoma solida, aperta e dinamica che emergeva da quelle descrizioni oggi sembra una fantasia assoluta, priva di fondamenti concreti.
Il presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, ha confermato che in avvio un dialogo tra gli altri soci di AltaRoma e che presto la Regione Lazio dovrà rinnovare ufficialmente il proprio interesse nell’orientamento e nella salvaguardia della manifestazione; similmente, la vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli ha fatto sapere che “sono stati stanziati 500mila euro per la creazione dell’ente e di ulteriori 166mila euro per coprire le spese di esercizio”, dati che, per lo meno, dimostrano la volontà di salvare ciò che è salvabile di AltaRoma.
Per le piccole e medie realtà coinvolte nel progetto, invece, il clima è ben diverso: il Cians, il Coordinamento delle istituzioni Afam non statali, le Scuole di Moda e i lavoratori ogni anno coinvolti nel panorama AltaRoma possono solo attendere un esito all’apparenza negativo, ma che di fatto cova ancora molteplici incertezze.