Le stampe floreali di Ken Scott si raccontano nella nuova monografia rilasciata da Rizzoli e illustrata da Mondadori Electa: a parlare sono i colori, accesi e brillanti, sovrapposti in bouquet dove a dominare sono i grandi contrasti tra linee scure e le tonalità sature con cui sono dipinti di petali.
Il progetto nasce da un’iniziativa della Fondazione Ken Scott in collaborazione con Mantero Seta e Gucci, che ha celebrato la memoria del designer con la capsule collection “Epilogue” di Alessandro Michele, che ne recupera estetica e codici espressivi.
Ken Scott nasce in Indiana, più precisamente a Fort Wayne nel 1918, e studia a New York. Ben presto lascia gli Stati Uniti per viaggiare verso l’Europa: nel 1946 vive a Parigi, poi in Costa Azzurra e infine a Milano, dove si stabilisce definitivamente; qui, facilitato dal boom economico dell’epoca, fonda il marchio Falconetto, rivoluzionando il mondo dei tessuti e delle stampe e diventando l’icona artistica che ancora oggi ricordiamo e celebriamo.
Pioniere della moda unisex e delle sfilate happening, Ken Scott ha disegnato abiti per le figure più importanti del secolo scorso, da Jacqueline Kennedy a Marisa Berenson e Monica Vitti; le sue opere conquistarono il favore di Peggy Guggenheim e lo resero un emblema dell’arte tessile, nonché il cosiddetto “Giardiniere della moda“, titolo perfetto per le sue composizioni floreali.