La settimana della Moda settembrina ha dimostrato come gli eventi internazionali siano un catalizzatore determinante per il turismo in ingresso. Secondo Global Blue, l’edizione appena conclusa ha superato il pre-pandemia per quanto riguarda i valori della spesa tax free effettuata dai cittadini extra-Ue. Un risultato eccezionale, che mette alle spalle un periodo non facile per il mondo legato al travel-retail: a maggior ragione se si considera l’assenza dei russi e l’impatto meno incisivo dei cinesi, che invece prima della pandemia valevano il 40% del totale.
Il recovery della spesa tax free si è quindi attestato al 110% rispetto all’edizione del 2019, mentre altrettanto significativo è risultato essere il tasso di recupero delle transazioni tax free, arrivato al 94%. Ciò testimonia come il nuovo mix di nazionalità in ingresso, tra cui anche quelle meno abituate all’utilizzo del tax free, sia riuscito a compensare lo scarso apporto che russi e cinesi hanno dispensato durante la manifestazione. Un dato positivo, che si unisce a quello sullo scontrino medio, attestato sui 1.438 euro (+18% rispetto al 2019).
A livello di nazionalità, inoltre, un acquisto su quattro è stato effettuato dagli americani, che si sono confermati i veri protagonisti del turismo 2022. Non stupisce poi il secondo posto degli arabi (13%), che ormai comprovano il trend degli ultimi mesi. Al terzo posto i cinesi, che mostrano sì una timida ripresa, ma ancora non tale da fare presagire che il fenomeno – legato principalmente alla settimana della Moda – si solidifichi nel breve termine. Tra le nazionalità emergenti, infine, da segnalare quella britannica, che può acquistare tramite tax free solo dal 2021: un bacino particolarmente interessante in prospettiva.
Per quanto concerne il recovery della spesa tax free, i turisti provenienti da Singapore hanno addirittura triplicato quanto effettuato nel 2019. Americani, arabi e israeliani hanno invece raddoppiato i valori del pre-pandemia. A livello di scontrino medio, poi, non è da sottovalutare quello rilevato dai britannici, che si attesta a 2.033 euro: superiore persino ai 1.703 euro degli americani (+41%).
Sul fronte categorie merceologiche, infine, sia il Fashion&Clothing sia il Watches&Jewellary segnano valori superiori rispetto al pre-pandemia. Se la prima registra anche un alto tasso di recupero sulle transazioni (95%), rilevante è l’incremento dello scontrino medio del Watches&Jewellary (+54%), il cui valore assoluto è arrivato a toccare i 7.412 euro.