L’haute couture di Chanel esplora una sfera del passato della maison, riscoprendo con lucidità e voglia di evolvere le silhouette, i colori e i materiali delle collezioni degli anni ’30 del Novecento, un periodo di grande fermento per il mondo della moda e un improvviso risveglio da quella che era stata la Grande Depressione del decennio precedente.
Virginie Viard, direttrice creativa di Chanel, propone così una collezione Autunno/Inverno dalla contaminazione vintage, ma fresca, assolutamente coerente con la location scelta per la sfilata: l’Étrier de Paris, infatti, è un circolo equestre al Bois de Boulogne, in cui uno stile raffinato e borghese si tramuta indossando vesti più moderne grazie all’allestimento ludico e optical di Xavier Veilhan, che include sculture geometriche, tubi gonfiabili, ruote in movimento, orologi e pillole giganti, nonché Zeppelin.
In passerella le proporzioni sono assolutamente quelle degli anni ’30, con gonne al polpaccio e giacche dal colletto squadrato, le cui tonalità includono il beige sabbia, lampone scuro, lime brillante, verde Castleton e avena brillante; look ordinati, spesso abbottonati, che talvolta sembrano inglobare le modelle senza però farle scomparire, grazie ad accessori scelti con attenzione, come stivali da cowboy e cappelli flosci.
Il leitmotiv vintage viene spezzato poco dopo la metà della sfilata, grazie ad accostamenti più moderni, come gonne super lucide e brillanti, cappotti dai colori accesi e abiti da cocktail in chiffon nero; nota di grande pregio è la presenza in passerella di alcuni gioielli firmati Chanel, come ciondoli di diamanti a forma di mezzaluna, braccialetti stretti e una sorprendente collana a forma di doppia stella filante a girocollo, tutti provenienti dalla mostra “Bijoux des Diamants”, organizzata in onore del 90esimo anniversario della maison.