Donatalla Versace presenta la collezione primavera-estate 23 facendo sfilare i figli di modelle e modelli iconici: Mark Vanderloo Jr, Mingus, Parker, Aurélien (sono i figli di Mark Vanderloo), Helena Christensen e Norman Reedus (di Andre van Noord e di Carla Bruni) il tutto per raccontare una nuova generazione che “non ha paura” di mischiare pezzi così diversi tra loro”, spiega la designer.
Una Generazione Z barocca e pop come racconta l’allestimento della sala sfilata puntellata da busti in oro su piedistalli verde acido specchiati.
“Quando lavoro penso alla generazione Z e alla libertà che dimostra nel non avere paura di mischiare pezzi così diversi tra loro. La Pop art incontra il classicismo, un contrasto essenziale per me che ti spinge a pensare e sentire”, spiega Donatella Versace, conquistata dall’audacia e dallo spirito libero dei giovanissimi.
Che vogliono assorbire la storia e la cultura della maison ma lo fanno a loro modo, stringendo tra le mani piatti, vasi e una moltitudine di oggetti della linea Versace Home, come un trofeo o come un decoro sulle cinture. Eccoli allora in camicie e bermuda, trench di nylon e canotte tricot stretch, scarpe grosse e catene sottili, casacche e blouson di lattice, body olimpionici e spolverini di seta.
Le silhouettes oversize regalano un senso di libertà, mentre i tagli nei top aderenti valorizzano i corpi maschili. La stampa in pelle diventa una valida alternativa alle pelli esotiche mentre i modelli in lattice ecosostenibile sono una testimonianza della sensibilità green del marchio.
Nero e oro barocchi per stampe iconiche, colori acid pop, bicchieri glitterati come nuovo accessorio iconico. Ma anche righe bicolor per pants e giacche, trench stampati effetto pitone multicolor e prints di volti di statue barocche.
La scelta di Donatela è una sorta di chiamata alle armi per le nuove generazione, che dopo due anni di Covid e cinque mesi di guerra, ne uscirà più forte e spavalda, in pieno mood Versace.