Astronauti “privati” nello Spazio. O, per meglio dire: “turisti spaziali”.
Il primo viaggio “commerciale” verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è giunto a destinazione.
L’uomo d’affari israeliano Eytan Stibbe è stato il primo ad arrivare, a bordo della Crew Dragon “Endeavour” di SpaceX (di proprietà di Elon Musk) della missione “AXiom-1“, che si è agganciata alla Stazione Spaziale Internazionale, in orbita sopra l’Oceano Atlantico.
Aggancio riuscito, ma solo al secondo tentativo.
L’equipaggio resterà nello Spazio per dieci giorni: gli imprenditori Larry Connor (americano), Eytan Stibbe (israeliano, ex pilota di caccia F-16) e Mark Pathy (canadese), che hanno pagato la bellezza di 55 milioni di dollari a testa – davvero un prezzo “spaziale”! – per questo viaggetto, mentre l’ex astronauta della NASA, Michael Lopez-Alegria (258 giorni nello Spazio), vice-presidente Business Development della compagnia texana Axiom, ha fatto da “capo-equipaggio”.
I tre piloti “privati” non sono certo arrivati impreparati al grande appuntamento: hanno svolto circa mille ore di addestramento!
Dopo il decollo di venerdi scorso (ore 17.17 in Italia), dal Kennedy Space Center NASA di Cape Canaveral, in Florida, su un razzo Falcon 9 di SpaceX, la capsula Dragon è arrivata alla meta, ma con un ritardo di circa mezzora, dovuto ad un problema con il segnale video, quello che permette alla Stazione Spaziale di “vedere” il muso della navetta e di seguire cosi ogni manovra che avviene in modo completamente automatico.
Tutti gli altri sistemi di bordo del Crew Dragon – ha fatto sapere la NASA – funzionavano regolarmente e attorno alle ore 14 (ora locale) di sabato si è lavorato per risolvere il problema e completare la manovra di aggancio che, al secondo tentativo, è poi avvenuta regolarmente alle 14.30.
SpaceX aveva informato che la navicella aveva carburante sufficiente per mantenere la posizione di attesa a 20 metri dall’ISS per almeno due ore.
Il 21 aprile toccherà all’astronauta italiana Samantha Cristoforetti (44 anni) partire con la Crew Dragon, stavolta il modello “Freedom”, per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale e cominciare una nuova missione scientifica di lunga durata.