Nel cuore dello Champagne, dove il tempo è materia prima e il clima un interlocutore imprevedibile, Dom Pérignon continua a incarnare un’idea di lusso colto, mai gridato, fondato sulla ricerca della perfezione e sulla celebrazione dell’unicità. La maison, parte del gruppo LVMH, resta fedele a una scelta radicale: produrre esclusivamente Champagne millesimati, espressione pura di annate che meritano di essere raccontate.
Ogni bottiglia è il risultato di un dialogo costante tra natura e visione umana, un equilibrio fragile che si rinnova vendemmia dopo vendemmia. È in questo contesto che nascono Dom Pérignon Vintage 2017 e Vintage 2018, due interpretazioni consecutive ma profondamente diverse, unite da una stessa filosofia: la creazione come processo infinito, un viaggio eterno.
La visione contemporanea di Dom Pérignon
Sotto la guida di Vincent Chaperon, Chef de Cave, Dom Pérignon ha affinato una nuova grammatica sensoriale. Non più solo equilibrio tra freschezza e maturità, ma una ricerca sulla tattilità del vino, sulla percezione fisica del sorso, sulla sua capacità di espandersi, vibrare e persistere nel palato.
Questa visione si traduce in Champagne che non puntano sull’immediatezza, ma sulla profondità e sull’evoluzione, capaci di raccontare il loro millesimo non solo attraverso gli aromi, ma attraverso il ritmo e la struttura.
Vintage 2017: la forza della fragilità
Il 2017 è stato uno degli anni più complessi della storia recente della Champagne. Gelate primaverili, condizioni climatiche irregolari e una pressione costante della natura hanno imposto selezioni drastiche. Da questa fragilità nasce uno Champagne di straordinaria precisione, dominato dallo Chardonnay e caratterizzato da una tensione verticale rara.
Profilo organolettico
Nel calice si presenta con un giallo dorato luminoso, attraversato da un perlage fine e continuo. Al naso è inizialmente discreto, poi si apre su scorza di agrumi, fiori bianchi, pesca acerba, con eleganti richiami gessosi e iodati. In bocca il sorso è teso, vibrante, scolpito. La freschezza guida la degustazione verso un finale salino, asciutto e persistente, che promette un’evoluzione affascinante negli anni.
Abbinamenti gastronomici
Il Vintage 2017 predilige piatti che esaltano la purezza e la precisione:
- Ostriche e crudi di mare
- Carpaccio di ricciola con agrumi
- Risotto al limone e timo
- Formaggi a pasta molle poco affinati
Vintage 2018: ampiezza ed equilibrio naturale
L’annata 2018 rappresenta quasi l’opposto. Condizioni climatiche ideali hanno regalato uve sane, mature e ricche, dando vita a uno Champagne luminoso, generoso e perfettamente equilibrato. È l’espressione di una tattilità orizzontale, ampia e avvolgente.
Profilo organolettico
Il colore è oro brillante, il perlage cremoso. Il naso è immediatamente espressivo, con note di ananas maturo, agrumi canditi, gelsomino, miele leggero e spezie dolci, accompagnate da un raffinato accenno tostato. Al palato il vino è setoso, armonico, con una materia piena sostenuta da una freschezza elegante. Il finale è lungo, vellutato, di grande continuità gustativa.
Abbinamenti gastronomici
Il Vintage 2018 si abbina a una cucina più strutturata:
- Astice o aragosta con burro montato
- Scampi scottati con salsa allo Champagne
- Pollame nobile con riduzione agrumata
- Formaggi stagionati come Comté o Parmigiano Reggiano
Il tempo come firma stilistica
Dom Pérignon non è mai pensato per l’istante, ma per il futuro. Entrambi i millesimi condividono una qualità essenziale: la capacità di evolvere, di cambiare registro con il passare degli anni, mantenendo intatta la propria identità.
Il 2017 affascina per la sua energia contenuta e la sua precisione quasi austera; il 2018 conquista con la sua luminosità e la sua naturale armonia. Due interpretazioni, una sola visione: quella di uno Champagne che continua a ridefinire il concetto di lusso attraverso il tempo, la materia e l’arte della creazione.


