Giovedì 20 novembre 2025 la raffinata sede di Moiré Gallery Milano in via Borgospesso 18 ospita la prima personale di Olivia Ghezzi Perego, intitolata «Il diavolo veste Olivia». L’iniziativa si propone come un incontro tra ambiti spesso separati — la pittura e la moda — declinati attraverso la cifra stilistica dell’artista‐designer milanese.
L’allestimento riprende con ironia il titolo cult del cinema, proponendo un dialogo tra le tele pop‐colorate dell’artista – che ritraggono grandi nomi della moda e della creatività – e gli abiti di alta sartoria firmati dal brand Maison Olivia, fondato da Ghezzi Perego. Al cuore della mostra campeggia un ritratto ispirato alla figura di Miranda Priestly, simbolo di quel mondo che osserva, valuta e catalizza l’attenzione su stili, stoffe e identità.
Una delle scelte formali più riconoscibili dell’artista è l’assenza del volto nei suoi ritratti: i personaggi sono proposti senza lineamenti definiti, lasciando alla libera interpretazione dello spettatore il compito di completare l’immagine e di proiettare in essa uno stato d’animo o una memoria personale. Ghezzi Perego stessa sottolinea come «l’osservatore debba divertirsi a indovinare il personaggio e ad attribuirgli l’espressione preferita».
Secondo la curatrice e fondatrice della galleria, Ouafa Lotfi Tahoun, «questo nuovo allestimento vuole essere un incontro ironico e giocoso tra moda e arte: una metafora in cui grandi stilisti osservano — e, perché no, valutano — una nuova designer che si sta facendo strada nell’affascinante e allo stesso tempo complesso mondo della moda e dell’arte».
Classe 1983, Olivia Ghezzi Perego coltiva da tempo un duplice percorso: sul fronte sartoriale, con il marchio Maison Olivia, e sul versante artistico, con una produzione pittorica di ritratti pop senza volto. Il marchio, nato nel 2008, affonda le sue radici nella formazione della designer all’Istituto Europeo di Design di Milano e in esperienze maturate nel settore moda. Già commentata come interprete di un «bon ton anni ’50 rivisitato in chiave moderna», la sua attività sartoriale è da tempo oggetto dell’attenzione della stampa.
Il vernissage sarà accompagnato da un’inedita sinergia tra arte e vino: gli ospiti potranno degustare alcuni vini con etichette ispirate alle opere dell’artista contemporanea Margherita Paoletti, che rappresentano un ponte sensoriale tra la tela e il calice.
In sintesi, «Il diavolo veste Olivia» non è solo una mostra: è un gioco visivo, un esercizio di stile e un racconto in cui moda e arte si fanno specchio l’uno dell’altra, invitando il pubblico a riflettere, sorridere e, perché no, farsi vestire d’arte.


