Il Gruppo Moncler ha archiviato il primo trimestre del 2025 con ricavi pari a 829 milioni di euro, segnando una leggera crescita dell’1% su base annua, sia a cambi correnti sia costanti, rispetto agli 818 milioni registrati nello stesso periodo del 2024. In un contesto di incertezza per il settore del lusso – sottolineato, ad esempio, dal -3% di LVMH – Moncler si distingue per una tenuta solida.
I risultati hanno superato, seppur di poco, le previsioni degli analisti. Barclays, ad esempio, stimava ricavi per circa 824 milioni di euro nel primo trimestre.
Analizzando i due marchi principali del gruppo, Moncler ha generato un fatturato di 721,8 milioni di euro (+2% rispetto ai 705 milioni del primo trimestre 2024), mentre Stone Island ha subito una contrazione del 5%, attestandosi a 107,3 milioni di euro rispetto ai 113 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.
Il canale diretto al consumatore (DTC) ha sostenuto entrambi i brand, con crescite rispettive del 4% per Moncler e del 12% per Stone Island. Il wholesale, invece, ha registrato una performance negativa: -5% per Moncler e -18% per Stone Island. Quest’ultimo calo è stato attribuito a una diversa tempistica nelle consegne e all’attività di razionalizzazione della rete distributiva.
A livello geografico, il marchio Moncler ha visto un’espansione del 5% in Asia, toccando i 380,8 milioni di euro. La Cina continentale ha mantenuto un trend di crescita positivo, pur in presenza di un confronto particolarmente sfidante con l’anno precedente e della progressiva esternalizzazione dei consumi cinesi. Il Giappone ha accelerato, trainato principalmente dal turismo, mentre la Corea ha mostrato una dinamica più debole.
Nell’area EMEA, i ricavi sono scesi dell’1% a 244,3 milioni di euro, a causa della performance meno brillante del canale wholesale. Il DTC, al contrario, ha ottenuto risultati soddisfacenti, sia tra i clienti locali sia tra i turisti, nonostante un contesto difficile per le vendite online.
Le Americhe si sono mantenute stabili (-2% a cambi costanti), con ricavi pari a 96,7 milioni di euro. Anche in questo caso, il DTC ha mostrato resilienza, mentre il wholesale ha rallentato.
Per Stone Island, il mercato asiatico è cresciuto del 14%, raggiungendo i 31,2 milioni di euro, grazie soprattutto alle buone performance in Giappone e Cina. L’EMEA ha registrato un calo dell’11% a 69,4 milioni di euro, penalizzata dal wholesale, sebbene il canale DTC abbia compensato in parte. In questa regione, Francia e Regno Unito si sono distinti con risultati superiori alla media. In flessione del 17% le Americhe, dove però il DTC ha mostrato segnali di ripresa rispetto al trimestre precedente.
Il presidente e amministratore delegato Remo Ruffini ha commentato: “L’avvio dell’anno è stato segnato da persistenti complessità a livello macroeconomico e geopolitico, che affrontiamo con rigore operativo e una strategia centrata sul valore del marchio. Sebbene il contesto rimanga incerto, continueremo a puntare su creatività, innovazione e disciplina finanziaria per consolidare il nostro percorso di crescita.”
Nel frattempo, è stato rinnovato anche il consiglio di amministrazione per il triennio 2025-2027, che rimarrà in carica fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2027. Il board sarà composto da 15 membri, tra cui: Remo Ruffini, Marco De Benedetti, Robert Philippe Eggs, Luciano Santel, Alexandre Arnault, Bettina Fetzer, Alessandra Gritti, Diva Moriani, Sue Nabi, Francois-Henri Bennahmias, Geoffroy van Raemdonck, Gabriele Galateri di Genola, Maria Sharapova, Cesare Conti e Anna Zanardi.