Salvatore Ferragamo chiude il 2024 con un bilancio in negativo, registrando una perdita di 68 milioni di euro. Questo risultato segna un’inversione rispetto all’utile netto di 26 milioni ottenuto nel 2023. Il celebre marchio di lusso fiorentino ha ufficialmente approvato il bilancio consolidato al 31 dicembre, confermando un calo del 10,5% nei ricavi, attestatisi a 1,03 miliardi di euro, come già anticipato a gennaio. Le vendite nel canale diretto al consumatore (DTC) sono scese a 777 milioni di euro (-5,8%), mentre il comparto wholesale ha subito una contrazione più marcata, fermandosi a 233 milioni di euro (-21,2%).
Nel corso dell’anno, il margine lordo ha subito una riduzione dell’11,8%, passando da 839 milioni di euro nel 2023 a 740 milioni di euro a fine 2024, con un’incidenza sui ricavi pari al 71,5%, in calo di 110 punti base.
L’EBITDA ha registrato una flessione del 14,5%, scendendo a 215 milioni di euro, mentre l’EBIT, pur restando positivo, è calato a 35 milioni di euro rispetto ai 79 milioni dell’anno precedente. Tuttavia, considerando l’impatto negativo dell’Impairment test per 84 milioni di euro, il risultato operativo complessivo segna un valore negativo di 49 milioni di euro.
«Il 2024 ha presentato sfide complesse, con un mercato influenzato da continue tensioni geopolitiche e incertezze macroeconomiche, che hanno inciso sulla domanda di beni di lusso», ha dichiarato la società. «Il rallentamento dei mercati asiatici, in particolare in Cina, e un contesto sfavorevole a livello globale per il business wholesale, hanno reso lo scenario ancora più impegnativo. Le incertezze sulla domanda dei beni di lusso ci portano a mantenere un approccio prudente sulle aspettative di breve termine. Continueremo a rafforzare la nostra offerta prodotto, valorizzando il nostro heritage e ottimizzando, al contempo, il targeting dei segmenti di clientela. Siamo fiduciosi nelle nostre capacità di affrontare le dinamiche del mercato in continua evoluzione, mantenendo come priorità la performance dei ricavi e la redditività», ha concluso il gruppo.
La posizione finanziaria netta resta positiva a 173 milioni di euro, seppur in diminuzione rispetto ai 224 milioni registrati alla fine del 2023. Nel frattempo, il consiglio di amministrazione ha ridistribuito le deleghe in seguito alle dimissioni dell’amministratore delegato Marco Gobbetti e ha convocato l’assemblea degli azionisti, sia ordinaria che straordinaria, per il 16 aprile.