Il Molteni Museum si rinnova con un allestimento curato da Ron Gilad, offrendo un’immersione nella storia del gruppo e del design italiano. Un percorso che racconta l’evoluzione dell’azienda, intrecciandosi con i cambiamenti della società, delle tendenze estetiche e della comunicazione che ha accompagnato la sua crescita a livello internazionale.
L’importanza della bidimensionalità
La nuova esposizione, intitolata “Museum 2D”, celebra il decimo anniversario del museo e il secondo dalla sua ristrutturazione. Il focus è sulla grafica e sulla comunicazione visiva dell’azienda, elementi spesso considerati secondari rispetto alle creazioni tridimensionali dell’arredo, ma fondamentali per trasmettere identità e valori del brand.
“La mostra si ispira a materiali storici bidimensionali come fotografie, campagne pubblicitarie e progetti grafici,” spiega Ron Gilad. “Questi elementi, fisici e digitali, hanno contribuito alla diffusione del nostro lavoro nel mondo, e con questa esposizione vogliamo valorizzarli e riscoprirne il significato nel tempo.”
Collaborazioni con grandi artisti
L’esposizione, che sarà inaugurata il 2 marzo durante Milano MuseoCity 2025, ospita una selezione di scatti firmati da celebri fotografi, tra cui Gabriele Basilico, Mario Carrieri, Luigi Ghirri, Studio Azzurro, Leo Torri e Miro Zagnoli.
Oltre alle fotografie, vengono presentati progetti di comunicazione multimediale, come House of Molteni, serie web che racconta le case di influencer del design, e La vita in un armadio, un video legato a uno spettacolo teatrale con scenografie di Margherita Palli. Il cortometraggio White Noise, firmato da Beniamino Barrese e Mattia Colombo, omaggia invece Venezia, Carlo Scarpa e il rapporto tra architettura e acqua.
Un percorso tra pubblicità e identità visiva
Le pareti della mostra ospitano una cronologia di campagne pubblicitarie, testimoniando l’evoluzione della comunicazione aziendale in collaborazione con realtà creative come Young & Rubicam e FCA/Sabbatini Baldoni Panzeri.
Non mancano bozzetti originali che mostrano il processo di realizzazione di cataloghi e brochure, prima e dopo l’era digitale. Una sezione è dedicata all’evoluzione dei loghi aziendali, dai primi anni ’30 fino alle recenti identità visive firmate da designer come Felix Humm e Nicola-Matteo Munari.
Tra poster e oggetti iconici
La mostra include anche poster, gadget e inviti che raccontano le collaborazioni tra Molteni e importanti architetti, designer e illustratori. Tra gli oggetti esposti, spicca un aquilone creato per il Salone del Mobile del 1978, scelto come simbolo della mostra e protagonista di un’installazione nel patio esterno del museo.
Il nuovo volto del Molteni Theatre
In parallelo all’esposizione, il Molteni Theatre si presenta con un nuovo concept sempre a cura di Ron Gilad. Lo spazio, originariamente progettato da Patricia Urquiola nel 2006, continua a essere un hub multimediale con un’ampia raccolta di film e documentari su designer e architetti. A questo si aggiunge un’esposizione di pezzi storici di Molteni&C e UniFor, arricchendo ulteriormente il viaggio nella storia del design italiano.