In Italia la spesa Tax Free degli shopper internazionali per i prodotti del lusso è aumentata del 14% rispetto al 2023, in linea con l’andamento registrato in Europa continentale. A trainare questa crescita è un mix di nazionalità, guidato dai turisti statunitensi, che rappresentano il 26% dei volumi tax free del lusso, seguiti dai cinesi (12%), dai visitatori provenienti dai Paesi del Golfo (11%) e dall’Asia (11%). Queste nazionalità, ad esclusione degli asiatici, hanno incrementato la loro spesa tax free rispetto allo scorso anno: +8% per gli statunitensi, +42% per i cinesi e +12% per i turisti arabi. In media, il turista extra-UE ha registrato una spesa di 2.886 euro in prodotti del lusso. Questi alcuni dei dati relativi al periodo gennaio-ottobre 2024 forniti da Global Blue – leader nel settore del Tax Free Shopping – nel corso dell’Osservatorio Altagamma.
“Negli ultimi dodici mesi abbiamo assistito ad una crescita double digit del mercato del lusso Tax Free: questo sottolinea l’importanza nelle dinamiche di acquisto dello shopper internazionale, sempre più incisivo rispetto al cliente domestico”, ha dichiarato Pier Francesco Nervini, COO North & Central Europe & Global Accounts di Global Blue. “Per quanto l’outlook sull’international traveler rimanga positivo però, in una fase in cui le transazioni aumentano mentre si stabilizza la spesa media, il mercato dovrà abituarsi a una nuova lettura del dato, oltre la singola nazionalità o l’aspetto generazionale. Servirà una maggiore capacità di analisi complessiva del business: su questo restiamo a disposizione dei brand nella costruzione delle loro strategie”.
Tra i temi approfonditi dallo studio presentato da Global Blue, inoltre, anche quello del ritorno dello shopper cinese del lusso, il cui tasso di recovery della spesa Tax Free si attesta al 62%. “Parliamo di un bacino fondamentale per l’industria del lusso, storicamente cruciale per il Tax Free, con una spesa media per shopper che si aggira sui 4.048 euro, la più alta in Italia dopo quella degli arabi (4.234 euro)”, ha proseguito Nervini. Più in generale, l’analisi ha mostrato come lo shopper cinese nel 2024 abbia preferito acquistare in APAC, dove il tasso di recovery della spesa Tax Free rispetto al 2019 è arrivato al 204%: “Il pieno ritorno del cinese in Europa sarà una delle sfide del 2025”, ha concluso Nervini.